Home Rubriche ArteFatti A proposito dello sgombero del Fontecchio International Airport

A proposito dello sgombero del Fontecchio International Airport

2126


Download PDF

Due voci nel coro

Alessandro, restauratore e artista, e la sottoscritta – in basso per chi giustamente non mi conoscesse, la mia biografia – sono arrivati a Fontecchio (AQ) da abitanti nel mese di agosto di quest’anno, con l’entusiasmo di chi trova una scappatoia, una via d’uscita dal sistema di ingabbiamento delle contemporanee città del capitale, sistema tanto più esasperato dalla pandemia che ha investito l’umanità dal 2019 ad oggi.
Vivere a Fontecchio, borgo storico nel cuore verde del parco naturale del Sirente-Velino, non è stata una scelta casuale; sono incinta e precaria, Alessandro, il mio compagno, a quarantasei anni è ancora sotto il ricatto del lavoro a scadenza, le banche non rilasciano mutui neanche a pregarle e i prezzi del mercato immobiliare, nonostante il crollo, restano tuttora inaccessibili alle giovani coppie (neanche più tanto giovani).

Tralasciando la questione economica, pur riconoscendone l’arrogante centralità, c’è da mettere sul piatto un’altra questione, rilevante allo stesso modo: non avremmo mai scelto Fontecchio se non avessimo visto, con i nostri occhi, l’eccezionalità del progetto artistico dell’Aeroporto Internazionale, pensato e sviluppato dal genio di Todd Brown, artista americano e organizzatore di eventi, insieme a Patryk Kalinski, a La Kap e al Collettivo Officine Kede.

Todd Brown - Ph Adelaide Di Nunzio
Todd Brown – Ph Adelaide Di Nunzio

Il nome di Todd echeggiava tra le frasi e i discorsi della gente già prima che lo conoscessimo, come una presenza sopra le parti, una fama che davvero precede la persona, quasi un’entità che sta contemporaneamente dentro e fuori i contesti.

Todd è veramente l’eccezione all’ordinario, l’individuo che, anche da solo, fa la differenza. Grazie al lavoro, ma soprattutto alla passione dell’artista, un antico borgo, di poco più di trecento abitanti, ha respirato arte, nella sua accezione più autentica e concreta, scambio culturale, diversità, accoglienza, solidarietà.

Nonostante l’emergenza sanitaria e per tutto il suo corso, Todd Brown e altri artisti provenienti da Argentina, Messico, Perù, Egitto, Iran, Cile, Spagna, Stati Uniti, Germania, e sicuramente dimentico qualcuno, hanno letteralmente costruito numerosi progetti culturali determinando un significativo aumento dei visitatori e della visibilità del borgo di Fontecchio, accrescendone il valore e riuscendo, allo stesso tempo, a rinvigorirne l’immagine di luogo d’arte, natura, Storia e cultura.

Giornali locali, nazionali e internazionali, televisioni hanno cominciato ad accorgersi di Fontecchio, a capirne la straordinarietà, l’eccezionalità, la peculiarità, mostrando stupore e sgomento di fronte a un luogo e ad una comunità che, nonostante un terremoto devastante e una pandemia, sono rimasti in piedi, ma, cosa ancor più straordinaria, hanno continuato a regalare speranza in uno dei momenti più bui della storia per l’intera umanità.

Ovviamente, all’odore di questa crescita che non pertiene affatto allo scopo di lucro, almeno non negli intenti e non in prima battuta, chi lucrare vuole ha cominciato a tirare i suoi calci.

Nell’agosto appena trascorso, il padrone della casa/spazio dove Todd ospita e ha ospitato molteplici residenze artistiche internazionali, ha rotto l’accordo verbale di affitto, proponendogli un rincaro mensile che non può permettersi.

Il proprietario in questione ha cominciato ad elencargli, una serie di B&B e Hotel della zona che propongono soggiorni a prezzi molto più alti come alibi alla sua richiesta.

Adesso Todd Brown è sotto sfratto coatto e l’International Airport a rischio di non poter essere più quel centro propulsore artistico che tanto ha donato al borgo.

Dopo le consulenze di vari avvocati, per vie legali, gli abitanti della “Casa Gialla”, sede dell’aeroporto internazionale, potrebbero serenamente muovere delle pretese di contratto regolare, ma fare guerra al proprietario non è loro volontà.

Questo articolo non vuole essere una presa di parte, non scrivo da tanto per motivi personali che, purtroppo, mi allontanano dalla tastiera; vuole piuttosto essere una voce dentro al coro, quel coro fatto di piccole, poche persone che ancora scelgono, con autenticità, di essere se stesse, nonostante un intero sistema dica e spesso imponga di fare il contrario.

Quando abbiamo comprato casa a Fontecchio, con i pochi risparmi che avevamo, ci siamo sentiti dire molte volte di aver fatto una scelta azzardata e coraggiosa. Abbandonare la grande città per un piccolissimo borgo abruzzese è da pazzi per tante persone.

Noi lo abbiamo fatto, abbiamo pensato che nostra figlia potrebbe essere più felice fuori dal tugurio delle città, che la natura rigogliosa del Sirente-Velino potrà consolarla nei momenti di apprensione per la sua vita, che l’International Airport ideato da Todd Brown potrà alimentarne la curiosità e la fame di creatività.

Senza Patryk Kalinski dalla Polonia, abitante anch’egli della Casa Gialla, gli artisti della Kap, del Collettivo Officine Kede e dell’International Airport Fontecchio non avrà nulla di diverso rispetto ad altri borghi che vivono di turismo commerciale.

L’arte e la cultura addensano le persone ed io e Alessandro ne siamo la prova.

Fontecchio (AQ) Evento 'Distanza della Luna', Artista Sebastian Alvarez - Ph Todd Brown
Fontecchio (AQ) Evento ‘Distanza della Luna’, Artista Sebastian Alvarez – Ph Todd Brown
Print Friendly, PDF & Email

Autore Marilena Scuotto

Marilena Scuotto nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli il 30 luglio del 1985. Giornalista pubblicista, archeologa e scrittrice, vive dal 2004 al 2014 sui cantieri archeologici di diversi paesi: Yemen, Oman, Isole Cicladi e Italia. Nel 2009, durante gli studi universitari pisani, entra a far parte della redazione della rivista letteraria Aeolo, scrivendo contemporaneamente per giornali, uffici stampa e testate on-line. L’attivismo politico ha rappresentato per l’autore una imprescindibile costante, che lo porterà alla frattura con il mondo accademico a sei mesi dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Da novembre 2015 a marzo 2016 ha lavorato presso l’agenzia di stampa Omninapoli e attualmente scrive e collabora per il quotidiano nazionale online ExPartibus.