I segreti secondo Nietzsche
Ci si dimentica della propria colpa, dopo averla confessata ad un altro, ma di solito l’altro non si dimentica.
Nietzsche sosteneva che sono poche le persone le quali, trovandosi a conversare in compagnia, non si mettano a raccontare i fatti degli altri, comprese le confidenze ricevute dagli amici.
Siamo perciò padroni di quel che tacciamo, che non raccontiamo, ma del tutto schiavi in merito a quel che confessiamo di noi.
Il consiglio del Consulente Filosofico, quindi, è quello di essere prudenti nel raccontarsi e di farlo solo con le persone di cui abbiamo la completa e totale fiducia.
Ci sono individui che amano ergersi a ruolo di inquisitori, e lo diventano dopo aver fatto domande con il solo scopo di appropriarsi subdolamente delle altrui confessioni.
Al momento opportuno non perderanno occasione per screditare il loro interlocutore, colpendolo direttamente oppure alle sue spalle.
Occorre, dunque, saper scegliere cosa raccontare e anche a chi raccontarlo poiché, secondo Nietzsche, sono rare le persone che sanno mantenere un segreto e, aggiungo io, anche quelle che lo sanno mantenere potrebbero smettere di farlo nel momento in cui da amiche, per un motivo qualunque, diventano nemiche.
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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