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Yemen: rapito dagli Houthi in sciopero della fame da 50 giorni

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detenuto houthi


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Preoccupazione per la sorte di Asaad Abdo Ahmed Al-Wael

È stato torturato nelle carceri di Houthi e per protesta ha iniziato uno sciopero della fame. È questa la vicenda di un giovane yemenita in sciopero della fame da 50 giorni.A rivelarlo è l’Associazione delle madri dei rapiti vittime degli Houthi in Yemen, che ha accusato i ribelli di essere responsabili delle pessime condizioni in cui versa il giovane, che si trova nella prigione di sicurezza politica nel governatorato di Ibb.

L’Associazione delle madri dei rapiti yemeniti, in un comunicato, ha chiesto alla milizia Houthi di liberarlo e ha affermato di aver ricevuto una “comunicazione urgente dalla famiglia del rapito, Asaad Abdo Ahmed Al-Wael”, 26 anni, in cui si sosteneva che le sue condizioni di salute sono gravemente peggiorate dopo il suo continuo sciopero della fame in segno di protesta.
Secondo la testimonianza dei suoi parenti, la detenzione nel governatorato di Ibb, lo ha portato a soffrire di dolori alla colonna vertebrale e al sistema nervoso.

Il gruppo Houthi aveva rapito Al-Wael il 30/03/2017, mentre stava tornando da Sana’a al suo villaggio, portando con sé i preparativi per la sua cerimonia nuziale, che avrebbe dovuto tenere 4 giorni dopo il suo ritorno.

Una rete yemenita per i diritti umani ha rivelato di aver monitorato 1.110 casi di rapimento, sparizione forzata e tortura di detenuti, tra cui 39 bambini e 46 donne, durante la prima metà di quest’anno 2021, commessi dalle milizie Houthi, in diversi governatorati.

In un rapporto, la Rete yemenita per i diritti e le libertà ha documentato, nel periodo dal 1° gennaio al 31 giugno 2021, 976 casi di sparizioni arbitrarie e arresti di civili, tra cui 35 bambini e 38 donne, 92 casi di sparizioni forzate e 42 casi di tortura.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.