Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, denuncia nuove attività repressive ai danni degli operatori dei media
Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha denunciato, sul suo account Twitter, nuove attività di repressione ai danni dei giornalisti in Yemen da parte dei ribelli.
La milizia Houthi sta intensificando la sua campagna per arrestare e perseguire professionisti dei media e giornalisti nel Paese.
L’arresto e il perseguimento di professionisti dei media e giornalisti da parte degli Houthi conferma lo stato di “isteria” che ha attanagliato i loro leader dopo che si sono alzate le voci che chiedevano una rivolta “popolare” contro la milizia.
1-تصاعد حملة الاعتقالات والملاحقة التي تشنها مليشيا الحوثي بحق الاعلاميين والصحفيين ومشاهير منصات التواصل الاجتماعي، باختطاف الاعلامي واليوتيوبر احمد علاو من منزله، واقتحام قرية الناشط عيسى العذري ومنازل اقرباءه واختطاف إخوته، وترويع اسرته، يؤكد من جديد أنها عصابة إرهابية مارقة
— معمر الإرياني (@ERYANIM) January 2, 2023
Al-Eryani ha invitato la comunità internazionale ad intervenire. In particolare, si è rivolto alle Nazioni Unite, agli inviati internazionali e alle organizzazioni e agli organismi per i diritti umani affinché condannino queste pratiche ed esercitare “una pressione reale” sui leader del gruppo per costringerli a rilasciare tutti gli operatori della comunicazione detenuti.
Le famiglie di 4 giornalisti yemeniti rapiti dalla milizia Houthi, quasi sette anni fa, hanno presentato nuove denunce, confermando che i loro cari erano stati torturati da un importante leader della milizia all’interno della prigione del Central Security Camp di Sana’a, Abdul Qadir al-Murtada, che, tra l’altro, ha aggredito il giornalista rapito Tawfiq al-Mansouri, colpendolo alla testa fino fratturargli il cranio.
Autore Redazione Arabia Felix
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