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Valeria Marini sul set del corto ‘L’ultimo applauso’

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Le riprese presso gli Studios di Via Tiburtina, Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Valeria Marini torna al suo primo amore, il cinema, e lo fa con la passione che caratterizza tutte le sue scelte, in un cortometraggio che con la grande regia di Claudio Fragasso, diventa un piccolo capolavoro. Il suo è un personaggio che le assomiglia inizialmente, ma che si trasformerà dopo l’incontro con un “angelo custode”, portandolo ad una profonda riflessione, che le cambierà la visione della vita.

E lo scopo di questo film è infatti “semplicemente” questo: indurre lo spettatore a porsi delle domande, sulla propria vita, sui propri scopi, sul perché di determinate nostre credenze e convinzioni, sul nostro rapporto con gli altri; cercare di farci capire che noi non siamo migliori di chi ci sta di fronte, né tantomeno inferiori, “semplicemente”, evolutivamente diversi, ma che in ognuno di questi individui, anche quello apparentemente più reietto, può nascondersi un maestro una guida o magari viceversa lo saremo noi per lui, magari siamo incaricati di consegnarli un messaggio che da solo non riuscirebbe a comprendere.

‘L’ultimo applauso’, cortometraggio realizzato con il contributo del nuovo Imaie, prodotto da Valeria Marini,
Azteca Produzioni cinematografiche srl, in coproduzione con Saturnia Pictures, Produttore esecutivo Giuseppe Milazzo Andreani.

Con:
Valeria Marini – Laura
Walter D’Errico – Walter
Lucia Batassa – Madre di Laura
Aurora Messina – Miranda la barbona

Scritto da Sasha Alessandra Carlesi, regia di Claudio Fragasso.

Soggetto
Laura è la nota star di un noto show televisivo locale di una piccola provincia italiana e, nonostante la realtà molto “a misura d’uomo” in cui vive nel suo contesto, è da anni uno dei personaggi più noti ed influenti del paese.

Una sera, al termine della puntata, entra nel suo camerino il suo manager Walter e le comunica che quella è stata la sua ultima serata, ha fatto di tutto ma non c’è stato modo d’impedire la chiusura dello show, con la crisi, la rete si è indebitata fino al collo e non ha potuto fare niente per recuperare la situazione.

In tutto ciò Walter ha già provato a proporla alle reti nazionali, ma non essendo più in età da “gavetta” e del tutto sconosciuta al grande pubblico nessuno si è interessato al suo curriculum. Quella sera, Laura decide per la prima volta nella sua vita di tornare a casa a piedi, ha bisogno di riflettere dice…

Walter fa un po’ di opposizione, Steven, il suo fedele truccatore, descrive la città di notte come una sorta di giungla metropolitana e le vie come irte strade di montagna, ma Laura stavolta è decisa, l’affronterà senza paura armata solo del “suo tacco 12”!

Per le vie della cittadina Laura scoprirà una realtà molto più sincera e rassicurante della vita che ha vissuto fino a quel momento. Laura si troverà ad affrontare un viaggio che andrà molto oltre il km e mezzo che la separa dalla sua abitazione il tutto con una guida d’eccezione, Miranda, nota mendicante locale, 54enne ex stella del varietà negli anni ’80, mollò tutto per gettarsi in una vita meno scintillante ma a suo vedere più libera e vera. Laura scoprirà che nei sobborghi cittadini non esiste crisi “certo non si trovano più monetine in giro come una volta”, “la gente è più attenta e se le tiene ben strette”.

Ma Miranda si ritiene tutto sommato molto fortunata perché dalla sua posizione può permettersi di godere, non solo degli aspetti negativi dell’animo umano, ma anche e soprattutto di quelli più puri, profondi, veri e sinceri: la beneficenza e l’aiuto, la solidarietà, le arrivano ogni giorno da chi non te lo aspetteresti mai, d’altronde “non sono le persone che si vantano di aiutare il prossimo che poi lo fanno veramente” quella è immagine… marketing per utilizzare un termine all’avanguardia: uomini austeri, integerrimi, egocentriche ed altezzose signore di mezza età, è con la gente come lei, come Miranda, mostrano veramente il loro “io interiore” con persone che non hanno niente da dare se non la loro essenza, essenza ed esperienza di chi per la vita combatte ogni giorno e forse proprio in questa loro eterna battaglia sono in grado di amarla più di qualsiasi altro per cui “vivere” o almeno “sopravvivere” rappresenta una scontata quotidianità…

Laura capirà anche semplicemente accettando per una volta di ascoltare e aprire gli occhi che la solidarietà della strada non è paragonabile a quella della “realtà più evoluta” dove “non si fa niente se non si ha qualcosa in cambio per cui valga la pena…” e la giustizia non ha bisogno di “saccenti avvocati”. Al termine di questo breve cammino e lungo viaggio interiore, Walter la chiamerà… si è fatto molto tardi ormai, esce adesso dall’ufficio del produttore ed insieme sono riusciti a trovare una soluzione… lo show andrà avanti e Laura non sarà licenziata! Ma la sua vita non sarà mai più quella di prima, quell’imprevisto non è capitato per caso e ha modificato per sempre il suo modo di “guardare”…

Non ha bisogno di rinunciare alla sua carriera o fare una scelta estrema come quella di Miranda, semplicemente di “imparare ad imparare” di più dagli altri, capire che ogni incontro non è fine a se stesso e che ogni persona che incrociamo durante il nostro cammino può essere il nostro maestro, il nostro angelo guida, che sotto mentite spoglie può dare una sterzata determinante alla nostra vita spingendoci ad andare oltre: oltre l’apparenza, oltre la nostra realtà che non è l’unica valida ed esistente, oltre il nostro cammino esteriore…

Descrizione dei personaggi

Laura: 42 anni, nota “star” la sua posizione da sempre “di vantaggio” ed i privilegi di cui, grazie alla sua indiscutibile bellezza, ha sempre beneficiato l’hanno portata a condurre e vivere la sua vita alla stregua di una “diva di Hollywood”. Laura vive in una dimensione tutta sua, delimitata, non si “mischia” mai con la gente, è la classica donna che vive “sul suo piedistallo” “cresciuta nell’ovatta” che non ha mai dovuto confrontarsi con la vita vera, ma che forse se solo avesse avuto il coraggio di uscire dalla sua “teca di cristallo” avrebbe potuto fare molto di più, anche per se stessa e per la sua carriera, andare oltre la sua piccola realtà locale, aprirsi altre porte, nel cinema, nella moda, nelle televisioni nazionali, ma Laura non ne ha mai avuto bisogno, non era nata per competere e combattere, mettersi alla prova, sacrificarsi per migliorare e crescere, a Laura la certezza e solidità di un mondo fatto comunque di “lustrini” senza lo stress della competizione in fondo è sempre piaciuto…

Laura lavora per “Star tv” da una vita, era una ragazzina quando entrò come valletta dell’allora conduttore di cui successivamente prese il posto senza sapere nemmeno come. A Laura bastava sorridere, non si richiedeva di conoscere l’argomento o partecipare alla conversazione, poneva delle domande agli ospiti e questi rispondevano, la sua opinione non era richiesta.

Perfettamente a suo agio davanti alle telecamere lo spettatore meno attento poteva probabilmente spacciarla per una “conduttrice talentuosa”; tranquilla e serena, portava ogni sera a casa la trasmissione tra gli applausi, ma il talento di Laura finiva lì, la disinvoltura davanti alla telecamera con la quale aveva un rapporto d’intima amicizia.

La crisi però arrivò anche per lei e la sua star TV, giunse così al suo ultimo applauso, come un fulmine a ciel sereno, una sera , annunciato dal suo storico “manager” nonché amico Walter.

Walter aveva fatto di tutto per salvare la trasmissione e la sua “cliente” senza riuscirvi, non aveva più niente in mano per poterla aiutare, adesso Laura era da sola…

Questo porterà Laura a riflettere forse per la prima volta nella sua vita, su se stessa, sul suo modo di vivere, sul suo rapporto praticamente inesistente con tutto il resto del mondo, sul suo modo di guardare e scorgere la realtà limitatamente all’area immediatamente vicina ai suoi occhi.

Scoprirà che la bellezza della vita non è a senso unico, che non esiste solo i l suo punto di vista e che il fondersi con le altre verità la può solo arricchire, scoprirà che guardare il mondo da un’ altra angolazione può mostrarti dei lati di chi hai attorno e pensavi di conoscere, che non avresti mai immaginato, scoprirà che la realtà non è solo quella che percepiamo come esteriore ma che c’è una bellezza che va oltre quella meramente superficiale dell’apparenza…

Miranda: la serenità di chi ha fatto una scelta ponderandone anche le difficoltà, consapevole, acuta e attenta, non rappresenta il cliché della mendicante tipo, Miranda ha una buona cultura, parla bene, ha studiato molto da giovane e come Laura da bella donna quale era, aveva tentato la via del mondo dello spettacolo.

Ma troppo orgogliosa per scendere a compromessi, troppo anarchica per piegarsi alle regole, estrema, scelse la via della strada, si ribellò alle sacre leggi del lavoro inseguendo semplicemente la sua libertà. Miranda osserva Laura da anni, mentre tra autisti, manager e lustrini varca giornalmente i gradini di quello che è ormai “il suo studio” televisivo…

L’ammira non per quello che è, ma per quello che riesce a leggere nel suo profondo, parole scritte tra quelle righe che sicuramente nemmeno la stessa Laura è in grado d’interpretare… fino al loro incontro…

Walter: 50 anni, da anni è l’agente di Laura, nonché il suo migliore amico, molto premuroso nei confronti della sua “cliente” per cui nutre un affetto sincero. Walter è omosessuale, non nasconde ne ostenta il suo orientamento.

Segue la carriera di Laura da anni, da quando lei era una giovanissima valletta di “Star Tv” e proprio in quel periodo Walter provò a spingerla oltre ai confini del piccolo paese a condurla verso le luci della ribalta nazionali, era convinto che applicandosi , studiando e partecipando ai casting per le grandi reti, Laura avrebbe potuto fare molto, aveva tutte le carte in regola. Ma Laura non volle ascoltarlo, perpetuando nella sua vita di giovane “star locale”.

La scelta di Laura rappresenta per Walter una grande frustrazione, la peggiore della sua carriera da agente probabilmente; il fatto di non essere riuscito a convincerla, un ricordo per Water che ancora lascia l’amaro in bocca. A livello privato Walter, ha vissuto recentemente una storia con il giovane truccatore, Steven, dal quale è stato tradito. Ciò ha provocato una brutta ferita nel cuore di Walter che oltretutto tanto aveva fatto per aiutare quel ragazzo a cui non riesce a smettere di voler bene nonostante la delusione.

Steven: 32 anni, personaggio “cliché”, molto caratterizzato è il classico truccatore gay, come il pubblico è abituato ad immaginarsi, allegro, vivace, pungente, un po’ isterico, è lo stereotipo perfetto di ciò che la gente si aspetta. Molto amico di Laura è forse, veramente innamorato di Walter che probabilmente ha tradito in un momento di fragilità, pentito ma anche molto orgoglioso per ammetterlo.

Relazione sul progetto

Si dice che il caso non esiste, ma esistono le coincidenze che non sono mai dettate dal caso. A volte, anche da un episodio spiacevole della nostra vita, possiamo imparare qualcosa o almeno, cercare di leggerne il messaggio…
Un messaggio che forse fino a che tutto andava bene, continuavamo ad ignorare e solo adesso, un piccolo grande imprevisto ci porta a considerare veramente.

Probabilmente lo ignoreremo ancora, eviteremo di percepirlo come un messaggio, una coincidenza, lo affideremo ancora una volta, “al caso” e la lezione non ci sarà servita nell’immediato… apparentemente. Ma si ripeterà, nel tempo… e allora…

Oppure impareremo da esso, raggiungendo così lo scopo, il nostro destino che non consiste in altro se non nell’apprendere determinate lezioni, diventare più consapevoli giorno dopo giorno o a volte… da un giorno all’altro… dipende da noi, da quando e quanto siamo pronti…
Non si può imparare quando non siamo disposti a farlo, capire, quando non siamo ancora in grado, così come non si può smettere di fumare fino a quando non ne siamo veramente convinti.

Ogni cosa ha un suo tempo ma le prove ci consentono di uscire dal nostro torpore, dalla nostra vita “comoda” così com’è… d’indurci alla riflessione insomma… semplicemente!

E lo scopo di questo film è infatti “semplicemente” questo: senza far per forza appello ai principi esoterici, religiosi o mistici che siano portarci in qualche modo a riflettere, indurre lo spettatore a porsi delle domande, sulla propria vita, sui propri scopi, sul perché di determinate nostre credenze e convinzioni, sul nostro rapporto con gli altri; cercare di farci capire che noi non siamo migliori di chi ci sta di fronte, ne tantomeno inferiori, “semplicemente”, evolutivamente diversi, ma che in ognuno di questi individui, anche quello apparentemente più reietto, può nascondersi un maestro una guida o magari viceversa lo saremo noi per lui, magari siamo incaricati di consegnarli un messaggio che da solo non riuscirebbe a comprendere…

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