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‘Troiane. Figlie di un dio minore?’ a Classico Contemporaneo

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Iole Schioppi


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In scena il 6 agosto al Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Lunedì 6 agosto, ore 21:30, presso il Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, nell’ambito della rassegna ‘Classico Contemporaneo’ – V edizione, direttori artistici Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino, andrà in scena lo spettacolo ‘Troiane. Figlie di un dio minore?’, di Iolanda Schioppi, reading teatrale con musiche live.

In scena Iolanda Schioppi, Agnese Laurenza e Caterina Giugno, musiche di Pasquale Ruocco.

Può l’amore di una donna mettere in pericolo le sorti di un intero popolo? ‘Troiane, figlie di un Dio minore?’, di Iolanda Schioppi, è un reading della trasposizione in lingua napoletana da Troiane di Euripide. La riscrittura prende a modello la tragedia greca cogliendo l’eterno contemporaneo della civiltà classica e fa sì che la storia delle troiane si inserisca nel presente in un loop potente e disarmante attraverso voci di donne, condannate per contrappasso ad un destino cieco e disilluso, accentuato da una fede in un dio che non è più salda.

La narrazione della leggendaria disfatta di Troia e la suggestiva performance artistica, tutta al femminile, pongono lo spettatore a riflettere su temi che continuano a perpetuarsi nei secoli: la guerra, l’amore, il diritto alla dignità umana e invitano a chiedersi qual è la linea di confine che definisce oggi i limiti di umanità.

In maniera semplice e palese il testo rimanda al senso dei diritti umani, fa si che lo spettatore si chieda da dove nasce il senso dei diritti umani, fa comprendere che non solo scaturisce da leggi che proibiscono la violazione di norme, da movimenti della sfera pubblica che rivendicano il riconoscimento degli stessi diritti ma trova origine anche nei luoghi della negazione, sottratti alla vista dei più, formandosi nelle esperienze violate della vita quotidiana, facendo capolino in relazioni familiari distorte e manifestandosi nei soprusi della vita intima, deflagra in conflitti armati e si afferma in una società priva di soggetti umiliati e soggiogati. Sono proprio questi i temi della trasposizione che vede interagire esclusivamente i personaggi femminili dell’opera originale e tende a rimandare alla qualità delle relazioni umane, all’equità, al rispetto e alla dignità.

Arte, musica e drammaturgia si fondono per dar vita ad un commovente viaggio nel tempo lì dove la tragedia greca rivive attraverso le parole della drammaturga e delle due attrici Agnese Laurenza e Caterina Giugno, accompagnate dalla chitarra classica coniugata alla musica elettronica del maestro Pasquale Ruocco.

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