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Toscana, bando per 29 assegni di ricerca

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Assegni di ricerca per lo sviluppo del 5G e delle nuove tecnologie nel manifatturiero

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La Regione Toscana mette a disposizione 29 assegni di ricerca: 28 mila euro per dodici mesi.

Il bando si apre il 1° settembre – la domanda si presenta sul sito di Sviluppo Toscana, c’è tempo fino al 3 novembre prossimo per l’inoltro – e gli assegni, finanziati con 812 mila euro del fondo Sviluppo e Coesione, saranno destinati a chi studierà come utilizzare, a beneficio di micro, piccole e medie imprese del manifatturiero, il 5G, ovvero le connessioni ultraveloci mobili, ma anche l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale e la famosa blockchain, ovvero la tecnologia dove ogni transazione viene legittimata da una rete decentralizzata, rivoluzione nata dal mondo dei bitcoin e delle criptovalute ma le cui potenzialità possono essere assai più ampie e non solo legate al mondo finanziario.

I progetti, che saranno finanziati a fondo perduto, dovranno essere realizzati da organismi di ricerca pubblici in collaborazione con micro, piccole e medie imprese manifatturiere.

Possono dunque presentare domanda le università statali, gli istituti di istruzione universitaria ad ordinamento speciale e gli enti di ricerca pubblici con sede legale o operativa in Toscana.

Gli assegnisti devono essere laureati, laurea magistrale o vecchio ordinamento, e non aver ancora compiuto 36 anni quando sarà presentata la domanda.

Per assistenza o supporto tecnico-informatico si può scrivere a bando5g@sviluppo.toscana.it
e supporto5g@sviluppo.toscana.it.

Commenta l’Assessore all’economia Leonardo Marras:

Sul trasferimento tecnologico si gioca una parte importante del futuro anche della Toscana. Per questo è necessario investire in ricerca applicata per l’uso delle nuove tecnologie.

È essenziale per rimanere o essere ancora più competitivi e questa rivoluzione deve naturalmente coinvolgere anche le piccole, piccolissime a volte, e medie imprese, che costituiscono la quota prevalente delle aziende che operano nella regione.

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