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Siamo tutti uguali!

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Mai Chao


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Un viaggio nelle uguaglianze sociali

Siamo perfettamente uguali, identici, almeno in una particolare circostanza, e ora proverò a dimostrarlo.

La cosa che ci accomuna tutti è che ognuno di noi desidera la felicità, star bene, la serenità, e tenta, per quanto sia possibile, di tenere lontani i dolori, la sofferenza, ciò che fa star male.

Variano i modi, le modalità, ma desideriamo tutti lo stesso fine.

Nessuno di noi cercherebbe un percorso di Fede, oppure la psicanalisi, il divertimento, la cultura, il gioco, il sesso, il successo, le medicine, la filosofia, il matrimonio, la compagnia, le amicizie, l’arte, il denaro o il potere, con lo scopo di stare peggio. Se cerchiamo qualcosa è perché desideriamo condizioni migliori per la nostra vita.

Il problema sorge quando ciò a cui aneliamo ci prospetta, come una cambiale a scadenza, tutti gli effetti collaterali annessi e connessi.

Ognuno di noi sceglie quel che più è lenitivo per l’Anima, ma occorre saper scegliere la cura ed usarla con le dovute cautele, poiché anche l’immateriale, se è “ingurgitato” in modo esagerato, può arrecare effetti contrari, così come i paradossi farmacologici.

Non esiste solo l’intossicazione da farmaci, bensì anche quella religiosa, per esempio, che sfocia nel fanatismo e nel bigottismo, o come quella del successo ad ogni costo, che sperpera ogni risorsa umanitaria e così via.

Se desideriamo, perciò, evitare di fare ricorso ai farmaci, diventa indispensabile la scelta di uno stile di Vita sano ed equilibrato.

Questo è il motivo per cui mi riferisco alle idee come ad una vera e propria terapia per le ansietà, lo stress e le tensioni.

Il tono vitale positivo della nostra Vita è sostenuto dai sogni, dai progetti, dalla creatività, dalla speranza e perfino dall’utopia.

Esiste un forte conflitto dentro di noi, dovuto alla nostra visione del mondo e da quello che, invece, il mondo non è. Il nostro mondo interiore fa a pugni con quello indesiderato esteriore.

Vivere con l’idea di continuare a creare piccole realtà volute e decise da noi, in un dipinto, una canzone, in un confronto filosofico, in un’opera artistica, teatrale, religiosa, o spirituale, di volontariato, può allontanare la necessità di assorbire farmaci che, al contrario, inibiscono proprio la capacità di elaborare nuove idee. Questi ultimi, paradossalmente, impediscono la generazione della capacità di auto-creare cure per noi stessi, perciò sarebbe buona cosa farne uso unicamente quando non se ne può fare a meno.

Inutile demonizzare le medicine, poiché spesso ci salvano la vita o, per lo meno, la rendono più sopportabile ma, altrettanto, abbiamo i mezzi per aiutarle a fare più velocemente il proprio lavoro, fino a, in molti casi, smettere di usarle.

Da qui la necessità di utilizzare gli strumenti preziosi che derivano dal Mondo delle Idee.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.