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Romania, fornitore di sicurezza per la regione del Mar Nero

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L’importanza strategica del “fianco orientale” della NATO è aumentata in modo significativo nel contesto della guerra in Ucraina.

Le decisioni prese a livello di Alleanza Nord Atlantica lo confermano pienamente. In occasione della riunione NATO del 25 febbraio 2022 è stata attivata per la prima volta la “Forza di Reazione Rapida”, che ha comportato anche il trasferimento di alcuni reparti militari negli Stati dell’Europa orientale.

La NATO ha adottato un approccio progressista con l’intensificarsi del conflitto in Ucraina e al vertice del 24 marzo 2022, ha deciso di istituire quattro “Gruppi da Battaglia” multinazionali da dislocare in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia.

Così, ad esempio, la Romania è diventata un Paese che beneficia della terza presenza militare alleata: circa 5.000 soldati provenienti dagli Stati Uniti, dalla Francia, dal Belgio, dal Portogallo, dall’Olanda, a cui si è aggiunto un distaccamento di soldati britannici con quattro aerei da combattimento, da caccia, per missioni di pattuglia aerea.

È apparso chiaro che il Mar Nero svolge un ruolo molto importante nel nuovo contesto di sicurezza, non solo dal punto di vista strategico, ma anche in termini di nuovi corridoi energetici e vie di trasporto per il grano ucraino.

Il porto rumeno di Constanța, sito al Mar Nero, è la principale porta di accesso all’Europa e non solo, per i prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina.

Nel documento adottato al vertice Nato di Madrid nel giugno 2022, ‘Il nuovo concetto strategico’, ‘The New Strategic Concept’ il Mar Nero è considerato uno “spazio di importanza strategica”. Anche in Romania si sono svolti eventi politico – diplomatici rilevanti per l’Alleanza Nord Atlantica.

In questa prospettiva, gli Stati partner della regione del Mar Nero sono stati invitati all’incontro a Bucarest dei Ministri degli Esteri dell’Alleanza, dal 29 al 30 novembre 2022, durante il quale sono state prese decisioni molto importanti per l’Alleanza Nord Atlantica.

Al centro delle discussioni, all’evento che ha riunito i rappresentanti di 36 Paesi – 30 membri della NATO, insieme a Finlandia, Svezia, Repubblica di Moldavia, Ucraina, Georgia, Bosnia ed Erzegovina – l’attuazione delle decisioni assunte nel ‘Concetto strategico’ adottato a Madrid.

Il documento di Bucarest ‘Dichiarazione dei Ministri degli Esteri degli Stati della NATO’ è rivelatore per le politiche di sicurezza presenti e future. Sono condannate le aggressioni della Russia contro la popolazione civile e le infrastrutture energetiche in Ucraina, sottolineando che la Federazione Russa viola in flagrante il diritto internazionale e i principi della Carta della Organizzazione delle Nazioni Unite.

Infine, ma non meno importante, la ‘Dichiarazione di Bucarest’ ribadisce che i Balcani occidentali e la regione del Mar Nero sono di importanza strategica per la NATO, l’Alleanza reiterando la politica delle “porte aperte” per gli Stati che desiderano aderire.

Nel documento si afferma anche la comune volontà di difendersi:

qualsiasi attacco contro gli alleati troverà una risposta solidale e decisa.

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Autore Antoniu Martin

Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.