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Manuela Fugenzi a ‘Il sabato della fotografia’

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'America and Lewis Hine'.


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Il 25 gennaio a Sala Assoli di Napoli incontro e proiezione del film ‘America and Lewis Hine’

Riceviamo e pubblichiamo.

La fotografia sociale è il tema del quarto appuntamento de ‘Il sabato della fotografia’: sabato 25 gennaio alle ore 11:30 nella Sala Assoli di Casa del Contemporaneo di Napoli Manuela Fugenzi sarà la protagonista dell’incontro dal titolo ‘Fotografia e storia’.
La fotografia come documentazione ma anche e soprattutto come potente strumento di denuncia sociale.

La grande immigrazione in America agli inizi del 1900, lo sfruttamento minorile, il lavoro nelle fabbriche e le grandi trasformazioni strutturali del Nord America è il focus sulla fotografia sociale del XX secolo e su uno dei suoi padri fondatori, il sociologo e fotografo Lewis Hine, che ci verrà raccontata dalla grande competenza di Manuela Fugenzi, storica, photoeditor e curatrice, e dalla narrazione filmica della regista  documentarista Nina Rosenblum attraverso la proiezione del film ‘America and Lewis Hine’.

Le famiglie di immigrati provenienti da tutto il mondo che sostano sulle banchine di Ellis island, i bambini a lavoro nelle fabbriche e per le strade di New York; gli operai sospesi su tralicci di metallo alla conquista del cielo e quelli impegnati a far funzionare complicati macchinari simbolo di quei tempi moderni rappresentati da Charlie Chaplin, sono le immagini iconiche di Lewis Hine entrate nell’immaginario collettivo atte a rappresentare l’America e la sua trasformazione.

Manuela Fugenzi è giornalista photoeditor e ricercatore iconografico nell’editoria libraria e periodica dalla metà degli anni Ottanta e più recentemente nella comunicazione multimediale. Cura inoltre iniziative editoriali ed espositive sulla fotografia in Italia e all’estero e si è dedicata sin dall’inizio della sua attività alla divulgazione e alla didattica della storia e della tecnica della fotografia presso scuole di fotografia e istituti universitari. Dal 2005 coordina la Scuola di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma e dal 2013 è docente del laboratorio Fotografia e Storia Sociale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre.

Nina Rosenblum è riconosciuta negli Stati Uniti tra i più stimati autori del documentario d’inchiesta per l’impegno sui diritti civili e sui soggetti sociali più trascurati dai media. Nel 1980 ha fondato la casa di produzione televisiva no-profit Daedalus Productions Inc. assieme allo scrittore e sceneggiatore Daniel Allentuck. Da allora numerosissimi premi hanno sostenuto questi coraggiosi produttori indipendenti negli oltre trenta anni di attività, tra cui una nomination all’Oscar nel 1992.

Lewis Wickes Hine (1874 – 1940) è stato un sociologo e fotografo statunitense, che utilizzò la macchina fotografica come strumento per promuovere riforme sociali, in particolare nell’ambito del lavoro minorile.
Con Hine la fotografia degli Stati Uniti raggiunge una maturità di testimonianza sociale. Dopo aver studiato sociologia e pedagogia, Hine scopre che l’apparecchio fotografico permette di testimoniare meglio di tanti altri linguaggi.

E sarà proprio questo linguaggio che utilizza, ad esempio, per raccontare qualcosa che avviene nel suo paese, nella città di New York, lo sbarco quotidiano di immigrati dall’Europa a Ellis Island. Insegnante presso la Ethical Culture School di New York, porterà le sue classi a Ellis Island a fotografare, e quindi a testimoniare, quel che accadeva.

Tra il 1904 e il 1908, realizzerà circa 200 fotografie e una documentazione straordinaria sull’immigrazione negli Stati Uniti. Abbandonerà ben presto l’insegnamento per compiere inchieste fotografiche mescolando sociologia e immagine.

Sono due le cose che ho voluto fare. Mostrare quello che doveva essere corretto; mostrare quello che doveva essere apprezzato.

Lewis Hine è un educatore, un umanista. Studia sociologia, ottiene una laurea in Scienze dell’Educazione, insegna alla Ethical Culture School di New York. Crede fermamente nella conoscenza come motore di trasformazione sociale, nell’educazione come strumento di evoluzione dell’uomo. È tra i primi a comprendere l’enorme potenzialità del linguaggio fotografico, la sua carica dirompente come strumento di analisi e denuncia, il suo potere persuasivo sull’opinione pubblica.

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