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‘Lo Spettacolo si fa impresa’: premiato Renzo Arbore

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Renzo Arbore


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Antonio Parlati, presidente della “Sezione Editoria Cultura e Spettacolo” dell’Unione Industriali di Napoli, spiega i motivi della scelta

Lunedì 3 luglio, ore 11:30, presso la sede dell’Unione Industriali, piazza dei Martiri, 58, Napoli, si è tenuto l’evento ‘Lo Spettacolo si fa impresa’, ospitata dalla Sezione Editoria Cultura e Spettacolo, presieduta da Antonio Parlati, insieme alla rivista ‘Investire’.
A ricevere il premio di imprenditore del mese, il poliedrico artista Renzo Arbore, legatissimo alla città partenopea fin dai suoi studi universitari in giurisprudenza alla “Federico II”.

L’incontro, moderato dal giornalista economico finanziario Lionello Cadorin, è stato condotto dallo stesso Antonio Parlati, tra l’altro vice direttore del CPTV Rai di Napoli.

Si sono succeduti interventi di Lorenza Stella, Head of Marketing, Consorzio Unici, Antonio Bottillo, Emd, Country Head, Ngam S.A., Paolo Bucci, Sales Manager, Nordea, Asset Management.

È lo stesso dott. Antonio Parlati a parlarci di questa interessante manifestazione e del perché si sia scelto di premiare proprio il simpatico e talentuoso Arbore.

Quella di ieri è stata un’iniziativa svoltasi all’Unione Industriali e organizzata dalla rivista mensile ‘Investire’, che è da oltre trent’anni sul mercato e che si occupa di tematiche finanziarie ed imprenditoriali. Periodicamente la testata individua l’imprenditore del mese che viene premiato nel corso di una breve manifestazione, come è accaduto, appunto, ieri mattina.

La scelta è caduta su Renzo Arbore per la sua versatilità, che gli ha permesso di spaziare egregiamente in più campi, dalla canzone alla musica, dalla radio alla televisione; la sua evidente capacità di fungere da imprenditore di se stesso, lo ha portato ad ideare ben 15 format televisivi innovativi ed originali; la sua indiscussa attitudine, a creare ed esportare i suoi “prodotti” valorizzando nel mondo la canzone partenopea, esibendosi con l’Orchestra Italiana, da Pechino a New York a Londra, gli assegna di diritto questo riconoscimento.

In qualità di Presidente della Sezione “Editoria, Cultura e Spettacolo” dell’Unione Industriali Napoli, ho presentato la rivista e i motivi che hanno indotto ad optare per Arbore, sintetizzando i suoi elementi più distintivi con l’ausilio di una breve clip.

Arbore era stato invitato e aveva inizialmente confermato la sua presenza. Sfortunatamente si è raffreddato durante il concerto che ha tenuto venerdì 30 a Norcia in anteprima per l’Umbria Jazz.

Già domenica il medico gli aveva sconsigliato di intraprendere il viaggio, quando poi ieri mattina lo ha raggiunto la notizia della dipartita di Paolo Villaggio, suo carissimo amico, era comprensibilmente provato e ha preferito rimanere a casa. Però, durante la diretta via Skype, ci ha simpaticamente mostrato la scatola del medicinale che stava prendendo per curarsi dal malanno.

Al di là del suo apprezzamento per ‘Investire’, Arbore vanta un legame di amicizia con l’Unione Industriali, oltre che chiaramente con Napoli stessa, tant’è che ribadendo che sarebbe stato felicissimo di essere con noi a Piazza de’ Martiri, ha chiesto al bravo Vittorio Marsiglia di presenziare in sua vece.

Vittorio, seppur impegnato ad Ischia, è salito sull’aliscafo per venire da noi presentandosi con la chitarra; ci ha deliziato ed intrattenuto con barzellette e canzoni e, infine, ha ritirato la targa a nome dell’artista pugliese.

Arbore ha promesso che recupereremo questa giornata e sicuramente organizzeremo un momento interamente dedicato a lui in cui si racconterà come artista regalandoci anche esibizioni canoro-musicali. Ovviamente ora è troppo presto per definirne i dettagli.

Sicuramente proseguirà con il progetto ‘Renzo Arbore – La mostra’ che è stata esposta a Roma per quattro mesi e, dato che ha intenzione di portarla in giro per l’Italia, non escludo che una delle tappe sarà proprio la nostra città. Se così dovesse essere, l’Unione Industriali darà il suo supporto concreto.

Quella di ieri è stata sì l’occasione per presentare ‘Investire Impresa Sud’, che da settembre 2017 sarà abbinata all’uscita nazionale di ‘Investire’, ma che vuole soprattutto diventare, nel tempo, una rivista a se stante, puntando i riflettori sul sud Italia quanto a finanza, editoria, musica, spettacolo per favorire il dialogo e tra le imprese del Mezzogiorno e le istituzioni finanziarie.

Nel corso dell’incontro si è discusso anche degli strumenti finanziari disponibili per le imprese interessate a operare nell’industria culturale, dal tax credit, la compensazione di debiti fiscali con il credito maturato con l’investimento culturale, al product placement, il riferimento a un prodotto servizio o marchio all’interno di film, programmi d’intrattenimento, serie tv, clip musicali, videogiochi.

Al di là degli strumenti amministrativi e fiscali dedicati, il problema vero è superare una certa diffidenza nell’affrontare discorsi che riguardino il finanziamento di opere immateriali. Qui da noi si fa una certa fatica nel capire che il placement è, in effetti, uno strumento vero di propaganda e di investimento per un’azienda, che porta risultati migliori di quelle ottenibili con le classiche operazioni pubblicitarie.

Probabilmente c’è anche una scarsa conoscenza dei meccanismi e quindi del ritorno economico e di immagine che un’azienda può avere.

Se pensiamo che il crowdfunding è una modalità di finanziamento che al Sud funziona poco e male, mentre al Nord alimenta molte iniziative, è evidente che c’è una mancata conoscenza del settore e, soprattutto, una mancata volontà di sperimentare nuove formule di finanziamento. In pratica, non si è in grado di cogliere, con lungimiranza, una serie di opportunità, proprio nel periodo in cui Napoli sta vivendo una sorta di secondo Risorgimento, specialmente dal punto di vista cinematografico.

Solo negli ultimi due anni, sono stati girati moltissimi film in città, senza voler contare tutti quelli ambientati nell’intera regione.

Ci sono contemporaneamente più set, anche di produzioni importanti, e il non riuscire ad incrociare questo circuito con l’imprenditoria e la finanza o il farlo solo parzialmente, è una grave pecca per il territorio. Bisognerebbe, in questo senso, provare a colmare il gap.

Si è discusso, poi, della necessità, da parte del mondo finanziario, di fare sistema, aggregando un certo numero di imprenditori e finanziatori, non ragionando, però, su di un singolo progetto, che sia una fiction piuttosto che una serie, ma mettendo a sistema, attraverso una sorta di gruppo finanziario, un insieme di attività legate allo spettacolo per avere a disposizione una certa liquidità da utilizzare in ambito cinematografico, televisivo, musicale, con una pianificazione sostenibile in senso lato.

Ritengo che non ci sia bisogno di un grosso sforzo, ma occorra semplicemente avere un po’ di sano spirito di iniziativa, perché a Napoli ci sono tante idee fruttuose e stimolanti che vanno solo direzionate in maniera più sistematica, aggregate e realizzate, approfittando di una fucina che esiste già e che rappresenta la vera ricchezza della nostra città.

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.