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Dichiariamo guerra alla guerra con un’atomica d’Amore

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Guerra alla guerra


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Strano come il rombo degli aerei da caccia un tempo
Stonasse con il ritmo delle piante al sole sui balconi
E poi silenzio e poi, lontano
Il tuono dei cannoni a freddo
E dalle radio dei segnali in codice
Un giorno in cielo, fuochi di Bengala
La pace ritornò
Ma il re del mondo
Ci tiene prigioniero il cuore
Franco Battiato – Il Re del Mondo

Però per tutti c’è un’unica sorte
Tutti sulla stessa barca
Salviamo il salvabile, mmh
Salviamo il salvabile, yeah
Edoardo Bennato – Salviamo il salvabile

Purtroppo è così. Salviamo il salvabile. E poi sarà la storia a tirare l’ultima riga. Orgoglio e disonore sono due facce di una stessa vecchia, sporca ed ossidata medaglia.

Chi se ne importa se l’Occidente perde la faccia. Qui muoiono a grappoli migliaia di nostri fratelli innocenti. E più passa il tempo più si rischia che qualche scintilla impazzita faccia esplodere la terza guerra mondiale.

Ecco, siamo prigionieri del dualismo, come in una famosa canzone di Lucio Dalla, Futura. ‘I Russi, gli Americani’. Ora i ‘cattivi’, inequivocabilmente, sono i Russi. Perché la guerra NON SI DEVE MAI SCATENARE!

Ma non possiamo dimenticare la lunga catena di cause ed effetti attraverso la quale siamo arrivati sino a questo punto. Anche gli USA e noi Europei abbiamo, in negativo, fatto la nostra parte. E non poco.

Soprattutto non sviluppando un’identità storica al passo con la dignità spirituale e culturale del nostro continente. E se una Femmina “si chiamerà Futura'”, dovrà alzarsi sopra il miserabile e divisivo dualismo del nostro tempo. Qui si muore o ci si salva tutti insieme.

Per fortuna non ho mai santificato Putin. Né i Presidenti USA. Tantomeno quelli che più di altri hanno fomentato guerre, golpe e crisi internazionali, con il rischio di escalation termonucleari. Mi riferisco, ad esempio, alla crisi del ’61 della Baia dei Porci.

Lo strapotere finanziario occidentale e le oligarchie degli altri ‘blocchi’ hanno un tratto comune: il narcisismo patologico e una tendenza a travolgere e schiacciare tutto e tutti con il proprio ego bellico e competitivo.

Un modello che troppo spesso inconsapevolmente imitiamo e da cui siamo gravemente contaminati a livello di massa anche nella nostra ‘piccola’ vita quotidiana. Non ho paura di morire perché credo nella Libertà e nell’inviolabilità del nostro Spirito.

Ma se sopravvivremo a questo terribile ed imprevedibile conflitto nel cuore dell’Europa, pensiamo, una buona volta, ad affrontare e sconfiggere i demoni del nostro Ego. È lì dentro che si celano le cause prime di tutte le grandi e piccole guerre.

Come sottolinea Marco Guzzi, siamo appena usciti dalla serie televisiva ‘Moriremo tutti di Covid’ per passare alla nuova fiction ‘Moriremo tutti di guerra atomica’.

Il mainstream ci continua a terrorizzare. Dobbiamo condannare senza se e senza ma l’orrore di questi giorni terribili. Ma non possiamo non accorgerci che è in atto una manipolazione mediatica emozionale di portata storica. La guerra c’è sempre stata.

Nel 2021 si sono contate 34 guerre in tutto il mondo. Negli ultimi 20 anni sono morti 4.500.000 milioni di esseri umani per guerre. Dalla fine della seconda guerra mondiale, 1945, secondo un documentato studio di James A. Lucas sul numero di persone uccise dalla ininterrotta serie di guerre, colpi di stato ed altre operazioni sovversive effettuata dagli Stati uniti dalla fine della guerra nel 1945 ad oggi, si stimano 20 – 30 milioni di morti. Circa il doppio dei caduti della Prima guerra mondiale.

In Europa nel ’68 c’è stata l’invasione della Cecoslovacchia. Dal 2014 ad oggi in Ucraina sono morte 14.000 persone e non abbiamo versato nemmeno una lacrimuccia. Eppure ci saranno stati allora, come prima in Bosnia, Europa, in Siria, nello Yemen, bambini piangenti con un piccolo peluche in mano.

Li abbiamo bellamente ignorati. Solo perché in televisione non c’erano, quindi ‘non esistevano’. Veniamo al nostro terribile oggi. Tutti dobbiamo condannare senza reticenze questi orrori ma, al contempo, dobbiamo tentare di restare ‘sani di mente’ senza diventare cinici ed insensibili, oppure, sul fronte opposto, facendoci travolgere da una autodistruzione emotiva e ‘sentimentale’.

L’unico modo per farlo è rendersi consapevoli che le guerre hanno radici ‘assiali’ dentro noi stessi: nello strapotere del nostro stesso ego malato, competitivo e privo di empatia. Un demone che, per dirla con Battiato, non ‘tiene prigioniero il cuore’ solo dei cosiddetti potenti della terra. Ma soprattutto il nostro.

Ed ecco, per chi non ha ancora perso la stella polare, la ‘versione’ e la soluzione iniziatica che offre la possibilità di sollevarsi dall’inferno del duale, del pensiero unico e dai gravami della Materia.

Nel libro ‘La magica battaglia d’Inghilterra: le lettere di guerra’ pubblicato postumo, Dion Fortune scrive”:

La nostra posizione come Fratellanza, è unica. Noi siamo del mondo, ma non in esso (…) tuttavia, nella mente, coloro che accettano il punto di vista della Fratellanza, e sono stati istruiti nella sua disciplina al livello che che questo è punto di vista è diventato guida nelle loro vite, non sono parte dell’epoca in cui vivono, ma di un’epoca ancora a venire.

Colui che lavora con lo spirito, per lo spirito tiene bene a mente che gli eventi del mondo esterno sono espressione della coscienza e dello stato d’animo dell’uomo contemporaneo. Le circostanze riflettono la consapevolezza. E questo si applica agli individui come ai grandi gruppi.

L’unica speranza di influenzare la mente del gruppo e le sue sorti è che un certo numero di individui dotati di forte fede e adeguatamente addestrati al lavoro della meditazione occulta, semini nella mente di gruppo delle potenti forme pensiero.

Alla luce dei principi spirituali di fede della Fratellanza possiamo condure le nostre vite con fermezza e certezza attraverso ogni crisi, e conoscere un senso di pace interiore e sicurezza che nessuna circostanza, neppure la morte stessa, è in grado di scuotere.

Anche noi iniziati, scrivo questa parola senza compiacimento, visto che la condizione di iniziato è una mera potenzialità, come i nostri predecessori inglesi appartenenti alla Società della Luce Interiore creata dalla Fortune ed impegnata a combattere l’offensiva nazista della Luftwaffe sull’Inghilterra attraverso una ‘guerra magica’, possiamo reagire ed operare con efficacia sul piano sottile. Dichiarando guerra alla guerra con la creazione di una forma-pensiero potente e luminosa.

Una ‘terribile’ e dirompente ‘bomba atomica’ d’Amore. Tutte le società iniziatiche ancora incorrotte, da secoli  rifiutano ogni partecipazione diretta alla politica.

Ed un’eventuale azione contro i presupposti e gli archetipi occulti della guerra non ne costituisce certo una deroga dal momento che, come afferma la stessa Fortune, esistono

certi princìpi basilari che trascendono ogni partigianeria; questi non sono prerogativa di alcun partito o nazione, ma vengono condivisi da ogni cosa vivente, poiché essi sono le leggi della vita in evoluzione.

Il ciclico e progressivo sovvertimento iniziatico che ha capovolto la Piramide ed ha portato al vertice il ‘concreto’ rispetto all’intangibile, l’azione sulla contemplazione, il mobile sopra l”immobile’, la quantità sulla qualità, ha fatto si che in molti ambiti iniziatici, spesso massonici, con la complicità di un’ insidiosa e generalizzata diffusione di un certo Rito Scozzese arrogante, dominato, negli altissimi gradi, da una concezione politica, o meglio ‘politicante’, dirigistica e globalizzante, ha prodotto non pochi danni, non solo non aiutando il Cercante a sublimare i piani più oscuri dell’ego ma rinforzandone addirittura l’aspetto divisivo.

Non posso per evidenti motivi di riservatezza entrare nel merito delle istruzioni di catena di una pratica sperimentale a cui ho recentemente partecipato, insieme ad altri, durante una tornata del Rito Ermetico Operativo.

Posso solo accennare alla visione, in stato di meditazione profonda, di una cascata luminosissima di acqua ignea o fuoco liquido, proveniente da un ‘alto’ incommensurabile e senza origine, che scendeva in un cilindro di Luce per poi deflagrare sulla Terra come un fungo atomico d’amore e poi diffondersi beneficamente tutto intorno.

Se qualcuno possa trovare una tale pratica autosuggestiva o peggio, una limitazione di un’egocentrica quanto illusoria ‘libertà d’azione’, rammento, forse inutilmente, le illuminanti parole di Omraam Mikhaël Aïvanhov:

Ogni pensiero è impregnato della potenza dello spirito che lo ha creato. Consapevole di ciò, ciascuno può diventare un benefattore dell’umanità, poiché attraverso lo spazio fino alle regioni più lontane, può inviare i propri pensieri come messaggeri, come creature luminose incaricate di aiutare gli esseri e illuminarli. Chi fa coscientemente questo lavoro riesce a sondare a poco a poco gli arcani della creazione divina.

Un pensiero è un essere vivo e, nella sua regione, con i materiali sottili di cui è formato, possiede grandi poteri. Per gli esseri umani, ignorare questa verità è causa di molte difficoltà e prove. Essi non vedono e non sentono che il loro pensiero lavora, che costruisce o distrugge; allora si permettono di pensare qualunque cosa, in qualunque modo, e in seguito sono stupiti di ciò che accade loro.

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Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.