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Arabia Saudita: ONU condanna attacchi Houthi a impianti petroliferi

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Dopo lancio missile contro Gedda del 23 novembre scorso

I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno condannato gli attacchi lanciati dalla milizia Houthi contro gli impianti petroliferi sauditi a Gedda il 23 novembre.

Il Consiglio ha inoltre affermato l’impegno per un processo politico inclusivo guidato dallo yemenita, in conformità con le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite. Il Consiglio ha chiesto l’attuazione dell’accordo di Riad e ha invitato le parti yemenite ad incontrarsi urgentemente sotto gli auspici dell’inviato delle Nazioni Unite Martin Griffiths.

E dopo l’attacco di Gedda, il portavoce delle forze della Coalizione a sostegno della legittimità in Yemen, il Generale di brigata Turki Al-Maliki, ha confermato che non è stata presa di mira la capacità nazionale del Regno, piuttosto il centro nevralgico dell’economia globale, i suoi rifornimenti e la sicurezza energetica globale.

Al-Maliki ha spiegato che questo attacco terroristico è un’estensione degli atti contro gli impianti petroliferi di Abqaiq e Khurais, che sono stati condotti dalla milizia Houthi. Varie prove hanno dimostrato il coinvolgimento del regime iraniano in tali aggressioni, utilizzando armi iraniane di tipo crociera e droni con trappole esplosive.

Il Ministero dell’Energia saudita, a sua volta, aveva dichiarato che alle tre del mattino dell’incidente del 23 novembre 2020, è avvenuta un’esplosione che ha causato un incendio in un serbatoio di carburante presso la stazione di distribuzione di prodotti petroliferi nel nord di Gedda a seguito di un attacco terroristico con un missile.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.