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A Castel San Pietro per un viaggio tra le balze del Purgatorio

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'Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza'


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‘Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza’ in mostra dal 1° aprile al 31 maggio a Verona

Riceviamo e pubblichiamo.

Un viaggio fin sulla montagna del Purgatorio, tra le cui balze conduce la mostra multimediale ‘Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza’, visitabile fino al 31 maggio negli spazi esclusivi di Castel San Pietro, a Verona.

L’imponente edificio ottocentesco che domina dall’alto la città, oggi proprietà di Fondazione Cariverona, ospita un evento unico: il viaggio di Dante Alighieri tra le sette balze della montagna del Purgatorio.

Parole, video e suoni in un dialogo tra passato, presente e modernità che continua ad avere per protagoniste le giovani generazioni. Per tradurre in riflessioni e immagini le cantiche del Sommo Poeta, fondamentali sono i contributi del saggista e pedagogista Franco Nembrini come curatore e dell’illustratore di fama internazionale Gabriele Dell’Otto che collabora con le principali major statunitensi ed è tra i più importanti disegnatori al mondo a firmare le copertine per Marvel.

La mostra ‘Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza’ è organizzata da Associazione Rivela con il patrocinio di Regione Veneto, Comune di Verona, Società Dante Alighieri Verona, Ministero dell’Istruzione – Ufficio Scolastico Territoriale di Verona, Agec, Confcommercio, Confindustria Verona, Cdo Veneto e IUSVE.

L’evento si svolge in collaborazione Edizioni Centocanti e Diocesi di Verona – Vicariato per la Cultura grazie al contributo di Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Popolare di Verona, Fondazione Cattolica, Camera di Commercio di Verona, Consorzio Zai, Amia.

L’iniziativa è inserita in un ‘Progetto di Ampliamento dell’Offerta Formativa’ della Regione Veneto ed è sostenuta da numerosi enti pubblici nonché da aziende private del territorio.

Alla mostra è dedicata inoltre la speciale etichetta della bottiglia di Lugana DOC Mandolara Le Morette – Azienda Agricola Valerio Zenato con illustrazione di Dell’Otto.

L’esposizione si sviluppa su una superficie di 500mq e, nel percorso espositivo, saranno messi in evidenza alcuni ritrovamenti emersi con i recenti scavi archeologici.

Il visitatore si trova ad ascendere la montagna del Purgatorio, in un percorso multisensoriale fatto di proiezioni di immagini, video e suoni. I cortometraggi sono realizzati da Mosaiko, con mons. Martino Signoretto, e i suoni della Cappella Musicale della Cattedrale di Verona, diretta da Giovanni Geraci.

Sono 33 le tappe, scandite da altrettante illustrazioni a corredare approfondimenti e riflessioni. Delle tre cantiche della ‘Divina Commedia’, il Purgatorio è quella che più facilmente possiamo sentire nostra.

Rimanda alla domanda drammatica da cui tutto il cammino del Purgatorio muove: si può ricominciare? Il male c’è, ma davvero è l’ultima parola?

La stessa domanda la pone Nicodemo a Gesù:

Come può un uomo nascere quando è vecchio?
(Gv 3,4)

La risposta è lapidaria:

Dovete rinascere dall’alto.
(Gv 3,7)

Vale a dire: da soli non è possibile, occorre qualcuno che ci risollevi; serve un gesto di misericordia.

A reggere tutta l’architettura del Purgatorio è la parola chiave misericordia, perché esprime la natura di Dio. Ma ci sono altri termini che aiutano a capire perché la seconda cantica dantesca è quella in cui più facilmente possiamo immedesimarci.

Il Purgatorio è anche la cantica del tempo, del cambiamento possibile, in cui rinascere e ricominciare. Nel presente, poiché il passato non c’è più e il futuro deve ancora arrivare.

Il Purgatorio è il luogo della pazienza: di Dio, che dà il tempo di comprendere; e degli uomini, perché imparino a non lasciarsi abbattere da errori, fallimenti, ricadute.

Le ultime parole di Virgilio a Dante, il congedo del maestro dal discepolo, sono l’affermazione della conquistata libertà (Purg. XXVII, vv. 139-142):

Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e mitrio.

Il Sommo Poeta è libero: non è più schiavo di circostanze o istinti, ma è capace di giudicarli e viverli alla luce del proprio desiderio più vero.
Oltre a Franco Nembrini, autori dei testi sono: Filippo Ungar, Jessica Barcella, Virginia Alfano ed Edoardo Rossi.

Parte integrante dell’evento è l’opera ‘El Dante’, realizzata dallo scultore Adelfo Galli. È la raffigurazione di un uomo stupito, travolto e commosso dall’incontro con Beatrice, tanto da cambiare la coscienza che ha di se stesso e di tutta la realtà.

Lo scultore rappresenta la processione a cui il Sommo Poeta assiste nel paradiso terrestre (canti XXIX e XXX) del ‘Purgatorio’. Il mitologico grifone guida il carro della Chiesa, su cui è assisa Beatrice, protetta dai quattro evangelisti, l’aquila, l’angelo, il bue e il leone; la scena è allietata dalla danza delle tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, e dal tripudio di un popolo numeroso.

Protagonisti del percorso espositivo sono i giovani di 14 istituti: a vestire i panni di “ciceroni” sono quest’anno 120 ragazzi del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, che, grazie all’attività dei PCTO, Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, sono stati formati sui contenuti delle mostre, per poterle presentare ai coetanei e ai visitatori.

Dai 10 del 2022, salgono a 14 gli istituti presenti, di Verona e Desenzano del Garda.

L’esposizione ha poi un’attenzione particolare alle TIC, Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione, legate al mondo della formazione. L’Università IUSVE di Verona cura, con un gruppo di studenti, la comunicazione sui social media dedicati all’evento. Inoltre, ritorna come guida d’eccezione NAO, il robot umanoide programmato dagli studenti dell’istituto veronese Alle Stimate con tutte le articolazioni di un essere umano e sensori che, grazie all’Intelligenza Artificiale, lo rendono capace di dare feedback emotivi e spiegazioni sui contenuti della rassegna.

La mostra a Castel San Pietro è il seguito ideale de ‘Il mio Inferno’ che, lo scorso anno, ha accompagnato oltre 12.500 visitatori tra i gironi danteschi e che prosegue il suo cammino.

Dopo l’anteprima al Bastione delle Maddalene di Verona, ha fatto tappa in alcuni comuni della provincia scaligera. Ma non solo: in collaborazione con Fondazione Cariplo, il progetto dell’Associazione Rivela coinvolge 10 scuole della Lombardia e 150 studenti in qualità di guide.

La prima tappa, realizzata presso il Castello di Desenzano del Garda, Brescia, nel dicembre 2022, è stata visitata da più di 3.000 persone.

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