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Yemen: Grundberg preoccupato per ciò che accade a Taiz

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L’inviato speciale: ‘La mia priorità è fermare i combattimenti a Taiz, rispettare l’armistizio e aprire i valichi’

L’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha espresso il suo rammarico per quanto sta accadendo a Taiz, a seguito di un massiccio attacco militare lanciato dalla milizia Houthi nell’area di Al-Dhabab, ad ovest della città, nel tentativo di controllare l’area per tagliare l’unica arteria che la collega al governatorato di Aden.

Si tratta dell’attacco più violento dall’entrata in vigore dell’armistizio internazionale.

Grundberg ha sottolineato che sta facendo grandi sforzi per fermare lo spargimento di sangue, indicando che la sua priorità è fermare i combattimenti a Taiz, rispettare la tregua e aprire i valichi per dare sicurezza, stabilità e fornire ai suoi cittadini i loro bisogni.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale yemenita, ciò è avvenuto durante un colloquio tra l’inviato delle Nazioni Unite e il Presidente del Parlamento yemenita, Sultan al-Barakani, a Riad, durante il quale si è parlato degli incontri avvenuti nell’ultimo periodo in merito all’armistizio, all’apertura dei valichi a Taiz e sulle prospettive per prossimo periodo.

Grundberg ha ribadito che la pace è l’opzione migliore, invitando tutte le parti a farne un mezzo per raggiungere un’armonia a livello globale.

Il Presidente del parlamento yemenita ha affermato che le successive tregue, se non gravi e favorevoli alla pace, non hanno alcun valore, sottolineando che Houthi non è serio riguardo al processo di pace, come dimostrano centinaia di violazioni che ha commesso.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.