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Yemen: 40 Consiglieri iraniani per la guerra Houthi

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Lo rivela un rapporto USA

Sono almeno 40 i Consiglieri militari iraniani presenti in Yemen a sostegno delle milizie Houthi. Lo rivela la statunitense Brookings Institution, che, in un report, ha confermato la presenza di decine di Consiglieri militari iraniani.

Si tratta di quello che è considerato il cuore della macchina da guerra della milizia Houthi, il braccio iraniano nello Yemen.

L’istituto ha spiegato:

Gli Houthi sono organizzati sulla falsariga di Hezbollah. Il modello che seguono rappresenta una minaccia terroristica di lunga data per gli Stati Uniti e gli interessi USA.

Inoltre, il rapporto fa riferimento a quelle che descrive come le dimensioni esterne irrisolte del conflitto in Yemen:

Il Paese è ancora un’arena per una battaglia decisiva tra le forze straniere. Gli Houthi sono sostenuti dall’Iran e dal suo alleato Hezbollah. Ci sono 40 Consiglieri iraniani nello Yemen.

Si pensava che gli Houthi potessero essere pronti per la stabilità con un controllo non completo del Paese.

Il rapporto, pubblicato dal sito web “Newsyemen“, afferma che i miliziani non hanno fretta di raggiungere un accordo e la tregua potrebbe crollare facilmente.

Sebbene quest’ultima non sia stata estesa, le due parti sono ancora per lo più impegnate nel cessate il fuoco. Valgono ancora gli altri termini della tregua come i voli commerciali per Amman.

L’istituto statunitense ritiene che la politica di Washington in Yemen sia recentemente riuscita in una certa misura a gestire il conflitto, ma non sia stata sufficiente a fermare la crisi e la catastrofe umanitaria, sottolineando che è tempo di porre fine alla tragedia derivante dalla guerra nello Yemen.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.