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Vertenza Tirrenia, Amministrazione di Napoli dalla parte dei lavoratori

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Monica Buonanno


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Dichiarazione dell’Ass. Buonanno

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

L’Assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro Monica Buonanno ha incontrato le rappresentanze sindacali FILT CGIL Amedeo D’Alessio e Vita Convertino, UIL TRASPORTI Antonio Aniello, e FIT CISL Raffaele Formisano che seguono la vertenza CIN Tirrenia Napoli esplosa nelle ultime ore.

Commenta l’Assessore:

Ci preoccupa la paventata chiusura della storica sede di Napoli della Tirrenia e, per questo motivo, a nome di tutta l’Amministrazione Comunale, esprimo la solidarietà e il nostro appoggio incondizionato ai lavoratori.

Qui il porto e il mare sono simbolici: per una città come Napoli, capitale del Mezzogiorno, è assurdo pensare che si agisca in modo tale da mettere in pericolo 60 posti di lavoro proprio in questo comparto, andando ad incidere negativamente sulla vita dei lavoratori, sullo sviluppo locale e su una tradizionale storia di armatori, producendo di fatto un impoverimento del tessuto lavorativo e produttivo.

E ci sembra ancora più assurdo che l’unica compagnia che gode attualmente di sovvenzionamenti statali per i collegamenti marittimi verso le grandi isole voglia costringere 60 famiglie al trasferimento o, nel peggiore dei casi, all’esubero e al licenziamento.

Il Comune vuole mettere bene in chiaro il suo ruolo di accompagnamento e sostegno alla vertenza dando voce non solo ai lavoratori che si trovano a vivere questa incresciosa situazione ma andando oltre: vogliamo agire nella tutela dei posti di lavoro nel loro complesso, perché parliamo di un’azienda storica di Napoli e del comparto del trasporto marittimo, e su questo non si scherza!

Voglio quindi dire che i lavoratori non sono soli, dietro di loro c’è un’intera città: con le OO.SS che seguono passo passo la vertenza abbiamo condiviso l’urgenza di intervenire e di chiedere nelle prossime ore un incontro al Ministero del Lavoro e a quello dei Trasporti, affinché sia fatta luce e chiarezza su questa pagina amara dell’imprenditoria napoletana.

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