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Torino – Napoli 1 – 0, Glik mata Benitez

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Glik esulta dopo il gol della vittoria
Glik esulta dopo il gol della vittoria

Ancora una battuta d’arresto per la squadra di Benitez, battuta da un buon Torino con un gol del capitano Glik nella ripresa (68’). Fallito l’aggancio alla Roma che resta a +3 in attesa della gara casalinga di questa sera contro la Juventus. 

Per il Napoli è la seconda sconfitta consecutiva in trasferta dopo la disfatta subita al Barbera, quando i giovanissimi Dybala e  Vázquez impartirono una bella lezione di calcio all’imbarazzante difesa azzurra. All’Olimpico ieri si è vista ancora una difesa improponibile, incline ad ingenuità colossali che hanno condizionato irrimediabilmente il risultato. Il retropassaggio di Koulibaly (indirizzato al portiere Andújar?) è un pugno nell’occhio non solo per i tifosi azzurri, ma per tutti gli addetti ai lavori, e non è giustificabile con la giovane età del difensore francese. Anche durante le sessioni di scuola calcio è rarissimo assistere a questi errori. Inspiegabile anche l’errore di Albiol, che, sugli sviluppi del calcio d’angolo regalato dall’ingenuo Koulibaly, lascia Glik libero di insaccare di testa.

Al di là dei singoli episodi, la prestazione è stata scialba, soprattutto nella prima frazione di gioco. Non è una novità che il centrocampo sia protagonista di una prova deludente: se non ci si può aspettare qualità da due incontristi come Gargano e López, ormai anche Inler e Hamšik ci hanno abituati a prestazioni sottotono: decisamente bocciati sia lo slovacco che lo svizzero. Da qualche mese anche Callejón, che nella prima parte di stagione aveva trascinato l’attacco partenopeo, raggiunge raramente la sufficienza in pagella. Davanti Higuaín ha tutte le ragioni per innervosirsi: quasi per l’intera gara non gli viene servito mezzo pallone. Il più pericolo tra gli azzurri è Gabbiadini, entrato solo al 62’ al posto di Hamšik: porta vivacità all’attacco e va vicinissimo al gol centrando la traversa. La scelta di lasciarlo in panchina da parte di Benitez sembra assurda.

Rafa Benitez

La reazione dopo il match del tecnico spagnolo, che ha risposto a monosillabi alle domande rivolte dai colleghi di Sky e Mediaset,  appare poi eccessiva e fuori luogo. Benitez, che pare addirittura aver lamentato  un tocco di mani di Moretti in area di rigore, però involontario, avrebbe, invece, seri motivi per lamentarsi con la squadra per la prestazione insufficiente e per la mancanza di carattere. Che il suo evidente stato di tensione sia un primo concreto indizio di un addio?

Intanto l’aggancio alla Roma, che stasera giocherà contro la capolista, è fallito, e non è del tutto improbabile che i giallorossi, galvanizzati dal pubblico di casa, possano, se non riaprire il campionato, almeno accorciare sulla Juventus e soprattutto guadagnare punti sul Napoli. A questo punto la squadra di Benitez, anziché sognare l’accesso diretto alla prossima Champions, farebbe meglio a guardarsi le spalle, perché la Lazio e la Fiorentina sono solo a un passo.

 

Carmelo Cutolo

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Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.