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Pizzi leccesi

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Pizzi leccesi


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Ingredienti

Per l’impasto

400 grammi di farina di semola di grano duro
100 grammi di farina tipo 1
15 grammi di lievito di birra

1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

Per il condimento

2 cipolle di media grandezza
10 pomodorini
50 grammi di pomodori pelati
Olive nere q.b.
Capperi q.b.
Olio EVO q.b.
Origano q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Si tratta di una ricetta molto diffusa in tutto il Salento, non solo a Lecce. Spesso viene consumata per strada, come succede con i tipici cuoppi a Napoli. Va benissimo come antipasto, merenda o stuzzichino.

Cominciamo dall’impasto.

In una ciotola abbastanza capiente mettiamo le due farine. Qualcuno utilizza la farina 00 o 0, ma il risultato deve essere un rustico, per cui uso la farina di tipo 1, meno raffinata, combinata alla farina di semola di grano duro. Le proporzioni sono un fatto di gusto. In alcuni casi ho trovato chi adopera più farina di tipo 1 che di semola o quantitativi uguali.

Potete provare le varie combinazioni per capire come le preferite.

In una padella facciamo soffriggere le cipolle tritate finemente, fino ad imbiondirle, poi i pomodorini tagliati in due e i pelati spezzettati, i capperi dissalati, l’origano e un pizzico di sale. Se ci piace possiamo anche aggiungere del peperoncino in polvere.

Facciamo asciugare il nostro condimento, quindi, a fuoco spento, le olive snocciolate e tagliate a metà.

Sciogliamo il lievito nell’acqua, circa 200 ml, e poi lo impastiamo con le farine, il sale e lo zucchero. Facendo attenzione alla consistenza, possiamo mettere anche due o tre cucchiai di passata di pomodoro, per dare un colorito un po’ più scuro alla massa.

Nel frattempo, il condimento si sarà raffreddato, per cui lo possiamo incorporare all’impasto.

Facciamo lievitare un paio d’ore a temperatura ambiente, poi facciamo delle palline, aiutandoci con la farina, quella tipo 1, visto che l’impasto dovrebbe avere una consistenza appiccicosa.

Le disponiamo su una teglia foderata con carta da forno e lasciamo lievitare un’altra mezz’ora, quindi inforniamo a 200 gradi per mezz’ora circa.

Si apprezzano maggiormente quando sono caldi, ma restano ottimi anche freddi.

Buon appetito!

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Autore Carolina Barra

Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.