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‘New Light – Nel cuore del computer’

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New Light - Nel cuore del computer


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Dal 1 al 4 dicembre mostra al PAN di Remo Romagnuolo

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

Dal 1 al 4 dicembre al PAN si terrà la mostra ‘New Light – Nel cuore del computer’ di Remo Romagnuolo. Le opere oggetto di questa ricerca, a ponte di astratto e concettuale, affrontano tematiche di tecnologie digitali che aggrediscono, disorientano e gratificano con continue e travolgenti innovazioni.

In particolare, si indagano i contenuti di informatica e telematica che, dalla fine del secolo scorso, hanno provocato grandi trasformazioni nell’organizzazione del lavoro e nella realtà di ciascuno di noi, fino a modificare notevolmente le fondamenta della nostra vita e
stravolgere il modo di pensare dell’uomo moderno.

La mostra è costituita da 21 opere e si articola in tre sezioni: Informatica, Telematica, Nuova luce.

Mostra personale: “New Light” realizzata in collaborazione con l’Assessorato
alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Autore: Remo Romagnuolo
Luogo: PAN – Palazzo delle Arti Napoli
Indirizzo: Napoli – Via Dei Mille, 60
Curatore: Nino D’Antonio
Coordinamento: Enzo Falcone, Presidente Ass. “Storico Borgo Sant’Eligio”
Inaugurazione: sabato 3 dicembre 2016, ore 17
Durata della mostra: dall’1 al 14 dicembre 2016
Orario: lun./sab. dalle ore 9:30 alle 19:30 – dom 9:30/14:30
Ingresso libero

Informazioni:
tel. 0817718499 – 3466997633
remo.romagnuolo@alice.it
www.remoromagnuolo.com

Progetto di ricerca “New Light”
Le opere oggetto di questa ricerca, a ponte di astratto e concettuale, affrontano tematiche di tecnologie digitali che aggrediscono, disorientano e gratificano con continue e travolgenti innovazioni.
In particolare, si indagano i contenuti di informatica e telematica che, dalla fine del secolo scorso, hanno provocato grandi trasformazioni nell’organizzazione del lavoro e nella realtà di ciascuno di noi, fino a modificare notevolmente le fondamenta della nostra vita e
stravolgere il modo di pensare dell’uomo moderno. La mostra è costituita da 21 opere e si articola in tre sezioni: Informatica, Telematica, Nuova luce.
Remo Romagnuolo

…La mostra “New Light – Nel cuore del computer” è il più recente approdo di questa lunga e tormentata ricerca di Romagnuolo. “Ho un lontano rapporto con la più avanzata tecnologia. Forse ha origine dal tipo di studi che ho seguito. Ma al di là di questo, mi ha sempre affascinato ogni nuova invenzione. E non tanto per il suo utilizzo, quanto per tutto quello che c’è dietro…”
In sostanza, non è il computer in sé che interessa a Remo, quanto come faccia ad assolvere tante funzioni, come sia stato possibile mettere insieme un meccanismo così perfetto. È probabile che qualcuno di noi fra quelli più dotati di confidenza con questi “aggeggi”, sia stato qualche volta tentato da domande del genere. Ma credo che nessuno abbia trasferito questi interrogativi in pittura.
Ed è invece proprio quello che ha fatto Remo. Il quale ha finito per attribuire al computer una sua identità, fino a provare a leggerne l’origine, l’evoluzione, le inevitabili crisi e le decise affermazioni. Insomma, il computer si è fatto persona del nostro tempo, con tutte le difficoltà a vivere in un mondo, ancora a ponte fra passato e presente, e ormai senza più confini. Di qui un cumulo di emozioni, ma anche di riflessioni sulla storia di questo prodotto all’avanguardia di ogni tecnologia.
Dai primi prototipi, giganteschi e poco affidabili, a quelli che oggi offrono, in dimensioni sempre più ristrette, sicure risposte ad ogni nostra esigenza.
“Non è stato facile trasferire queste riflessioni in pittura. Le idee restano un prodotto razionale, e vanno bene per portare avanti una tesi. Ma l’arte ha tutt’altra matrice.
Nasce dalla fantasia, dalle emozioni, dal sentimento. Insomma, si è trattato di passare da un mondo all’altro, ovvero dal cervello al cuore…”
E bisogna dire che Remo c’è riuscito. Fedele al principio di puntare su un solo elemento ed elevarlo a spia di tutta una realtà. Di qui gli schermi, le tastiere, le lettere, i numeri, i simboli, le icone, in una parola il linguaggio del computer prende corpo, fino a farsi intimo e familiare. Ce lo ritroviamo così sotto gli occhi, nella vivacità dei colori che lo rappresentano, come se fosse uno di noi.
In fondo – a ben pensarci – fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Anzi, ha finito per occuparne un posto di rilievo. Che la pittura di Romagnuolo non manca di celebrare.
Così la mostra si accredita anzitutto per la sua originale ispirazione e la magia dei colori.
Ma anche perché ci spinge a qualche opportuna riflessione. Anche se non immediata, né facile.
Perché quella di Remo non è pittura di immediato approccio. Richiede un impegno a voler andare oltre la tela e l’intrigo dei colori.
Un accesso che ci rimanda a un corredo di esperienze nel campo dell’arte, se non addirittura a un codice, per cogliere la stretta relazione che intercorre fra quelle figure in filigrana e l’onda di colore che le sommerge.
Nino D’Antonio

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