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Marocco: Pegasus, 19 mesi dopo le accuse nessuna prova

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Vittima di questa impresa di destabilizzazione internazionale, il Marocco ha sporto denuncia contro alcuni media e ONG francesi, che lo accusavano di aver utilizzato lo spyware “Pegasus”

>Diciannove mesi dopo che il Marocco è stato accusato di aver usato lo spyware “Pegasus” ad oggi non è stata presentata alcuna prova contro Rabat.Vittima di una “gigantesca impresa di destabilizzazione internazionale”, Rabat aveva sporto denuncia contro alcuni media e ONG francesi. Gli stessi che lo accusavano di aver utilizzato lo spyware “Pegasus” e che “finora non hanno fornito alcuna prova”. A spiegarlo in una conferenza stampa venerdì 17 febbraio a Parigi è Olivier Baratelli, avvocato del Marocco in Francia.

Intervenendo sugli ultimi sviluppi del caso e sulle azioni legali intraprese dal Marocco, l’avvocato ha spiegato l’accaduto. Ha parlato di una grande manipolazione dell’informazione e di una gigantesca voce che ha preso di mira il Paese e le sue amministrazioni.

Oggi, 19 mesi dopo, non c’è niente. Sapevamo che era falso e che si trattava di una voce e di una gigantesca impresa di destabilizzazione internazionale.

Baratelli ha ricordato che il Marocco ha immediatamente avviato un procedimento giudiziario. Sono state presentate al Tribunale penale di Parigi dieci citazioni in giudizio dirette per diffamazione nei confronti delle ONG e dei media che hanno diffuso queste tesi in Francia.

Questi casi sono stati perorati e riconsiderati il ​​15 febbraio davanti alla Corte d’Appello di Parigi. Baratelli ha rilevato una “impressione di vero ascolto” da parte dei magistrati, che dovranno pronunciare le loro sentenze il 12 aprile.

Abbiamo davvero grande fiducia nelle decisioni che verranno prese, ha detto l’avvocato, il quale ha ricordato che già nel novembre 2021 la voce si era già “sgonfiata”, dopo che l’allora Presidente del Consiglio, Jean Castex, aveva dichiarato all’assemblea nazionale che il telefono del Presidente Emmanuel Macron non è mai stato infettato. I servizi francesi, infatti, avevano esaminato il dispositivo, scoprendo che non conteneva alcuna traccia di spyware.

Sapevamo che era falso e, a novembre, Le Monde e France Inter hanno continuato a diffondere la voce, quindi abbiamo avviato cinque procedimenti per diffamazione.

A sostegno delle loro tesi, alcuni giornalisti avevano sporto denuncia contestualmente alla diffusione dell’informazione. Una situazione “grottesca e incredibile”, ha osservato, indicando che questa denuncia è stata seguita dalla procura di Parigi per poco più di un anno.

Abbiamo incontrato la Procura. Abbiamo alimentato il suo fascicolo. Abbiamo dimostrato, con prove scientifiche a supporto – fornite da un collegio di esperti informatici – che era impossibile per il Marocco utilizzare questo software.

Quindi dopo un anno, questo pubblico ministero ha effettivamente ritenuto che stavamo affrontando una delle più grandi manipolazioni mediatiche di tutti i tempi.

Gli avvocati del Regno in Francia hanno presentato tutte le prove secondo cui il Marocco non ha mai acquistato, acquisito o utilizzato direttamente o indirettamente Pegasus. Il pubblico ministero ha finito per ritenere che, anzi, fosse necessario analizzare questo caso in modo più ampio. Ha aperto un’indagine giudiziaria, che è stata affidata nel settembre 2022 a due magistrati inquirenti.

Il Marocco ha intentato una causa civile il 6 febbraio. Noi siamo parte di questo dossier e potremo lavorare con i giudici istruttori per smantellare completamente questa voce. Per chiudere una volta per tutte la porta a questa voce mediatica.

Ricordando di aver sporto denuncia nel luglio 2021 per denunce infamanti nei confronti di chi accusava ingiustamente il Marocco di aver utilizzato “Pegasus”. Baratelli ha indicato che su tale denuncia verrà nominato a brevissimo un giudice istruttore.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.