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‘Luci nel Parco’, a Rispescia (GR) progetto di innovazione sociale

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Vittorio Bugli a Gavorrano (GR)


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Bugli alla presentazione dell’iniziativa che nasce col contributo di 616 sottoscrittori di un conto deposito

Riceviamo e pubblichiamo.

I lavori sono partiti e nel fabbricato che un tempo ha ospitato la colonia per piccoli orfani ex Enaoli, a Rispescia (GR) nel cuore del Parco della Maremma, oggi stanno nascendo una bio-osteria, una sala prove musicali per giovani e un punto per la formazione e per attività culturali.

Ma l’innovazione principale di questa esperienza risiede nel fatto che il centro ‘Luci nel Parco’ sta concretamente muovendo i primi passi grazie al contributo di ben 616 sottoscrittori di un conto deposito lanciato appositamente, e che prevede una donazione liberale a favore del progetto.

Le adesioni sono state tre volte tanto il target stimato, e l’importo della prima cedola, staccata a gennaio, è di quasi 86.000 euro. La seconda cedola maturerà a luglio 2020.
Un nuovo strumento finanziario a impatto sociale che la Toscana sta sperimentando per prima con questa esperienza.

Il progetto è stato annunciato lo scorso settembre come un’iniziativa ‘pilota’ che nasce all’insegna della collaborazione e della innovazione sociale. Ha come obiettivo la rigenerazione di un immobile pubblico che Ente Terre Regionali Toscane, su input della Regione Toscana, ha concesso in uso a Luci Aps. Gli spunti innovativi non finiscono qui.

È prevista una gestione che coinvolge cittadini e associazioni. Infine, una volta avviato, il centro nel parco dovrebbe essere in grado di produrre reddito a vantaggio dell’intera comunità.

Spiega l’assessore alla Presidenza della Toscana Vittorio Bugli, intervenuto a Rispescia alla conferenza stampa durante la quale è stato fatto il punto sull’iniziativa:

Il valore del progetto chiaramente va oltre il recupero, sia pur importante, di un immobile. L’idea è di creare posti di lavoro così che i nuovi occupati avranno un reddito da spendere che andrà anche a beneficio di altre attività economiche locali.

Ne potranno godere i turisti del Parco. Offrendo lavoro alle persone più fragili, il centro sarà occasione anche di integrazione e partecipazione e di conseguenza renderà tutta l’area più sicura.

Ma la vera innovazione di questo progetto risiede nella modalità di finanziamento, prevista dalla legge sul Terzo Settore, e che vede un contributo dei cittadini attraverso l sottoscrizione di un titolo a impatto sociale: il risparmiatore che sottoscrive il conto deposito, percepisce interessi semestrali pari all’1%, e si impegna a devolvere a titolo di liberalità lo 0,25% che viene depositato sul conto corrente dedicato intestato all’associazione LU.C.I. titolare del progetto.

Questo progetto sperimentale nasce da un percorso che negli anni ha visto la partecipazione dell’intera comunità attraverso più componenti del privato sociale e private ed aspira a essere un modello replicabile, per le ricadute positive economiche e sociali.

Il centro Luci nel Parco, ideato da Fondazione Etica insieme a Caritas, Regione Toscana e Confindustria Toscana Sud

prevede tutti quei tratti di innovatività della progettazione a impatto sociale

spiega Paola Caporossi, Vicepresidente Fondazione Etica.

Sottolinea Don Enzo Capitani, Presidente di Luci Aps:

È stato pensato non per fare l’ennesimo bel progettino ma per diventare un modello nuovo di fare politiche sociali.

Il cantiere è stato aperto nell’ultima settimana di gennaio con i lavori di smontaggio e messa in sicurezza degli impianti e degli infissi. Sono state demolite alcune delle pareti interne. È stata avviata la richiesta di preventivi per i lavori edili e per la fornitura della cucina attrezzata. La bio-osteria potrà usare i prodotti a chilometro zero e sarà gestita dalla Cooperativa Sociale ‘Solidarietà è Crescita’. Il costo finale del centro è stimato in 300 mila euro.

L’andamento dei lavori e l’utilizzo delle erogazioni liberali sarà rendicontato online su sito www.luciaps.it, da fine febbraio.

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