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L’endometriosi e l’alimentazione

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endometriosi


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L’endometriosi è una patologia che colpisce circa il 15% delle donne in età riproduttiva, il picco si verifica tra i 25 e 35 anni.
Consiste nella presenza di endometrio, la mucosa che di solito riveste solo la cavità uterina, all’esterno dell’utero; a tutto questo poi si associa anche una maggiore presenza di estrogeni circolanti.

Ancora non è chiaro quali possano essere le cause. I sintomi sono molto simili a molte altre malattie e può quindi passare molto tempo prima che venga diagnosticata.

La maggior parte delle donne affette da endometriosi lamenta forti dolori sia pelvici che rettali che si avvertono qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo mestruale fino alla sua scomparsa.

A questo dolore si accompagnano: stipsi alternata a episodi diarroici, meteorismo, gonfiore, distensione addominale. In pratica, tutti sintomi del colon irritabile, per questo diventa difficile distinguere le due patologie. L’unico discriminante è la mancata cronicità dei sintomi nell’endometriosi, difatti sono circoscritti ai soli giorni del ciclo. Al contrario, per chi soffre di colon irritabile i sintomi sono cronici e quindi sempre presenti.

Questa patologia potrebbe nel tempo regredire fino a scomparire, in altri casi, però, è necessario intervenire con farmaci o con terapie chirurgiche.

Ma cosa si può fare da un punto di vista nutrizionale?

Il piano alimentare in questo caso specifico deve:
– diminuire la risposta infiammatoria, riducendo quindi i dolori;
– ripristinare la flora batterica intestinale per migliorare i sintomi intestinali;
– riequilibrare gli ormoni con alimenti a basso indice glicemico.

La prima regola è quella di mantenere un peso corporeo adeguato: già perdere i kg in eccesso dà un netto miglioramento sui sintomi perché, appunto, l’endometriosi è caratterizzata da un eccesso di estrogeni e questi ormoni sono prodotti proprio dal grasso.
Quindi meno grasso = meno estrogeni circolanti = miglioramento dei sintomi.

Fondamentale è ridurre poi il consumo di prodotti a base di farina, come pane e pasta, visto che la maggior parte delle donne che soffre di endometriosi ha una sensibilità maggiore al glutine. Preferire la quinoa, il riso, i fiocchi di avena, il farro, o le patate.

Limitare il consumo di caffè e di tutte le bibite che contengono caffeina che intensificano i crampi e la produzione di estrogeni.

Evitare i latticini, la carne rossa, i cibi fritti e gli oli vegetali poiché aumentano la risposta proinfiammatoria, quindi peggiorano la sintomatologia.

Consumare in quantità quegli alimenti che aiutano la risposta infiammatoria: agrumi, peperoni, fragole, kiwi, vegetali a foglia verde scuro, l’olio extravergine di oliva, semi di lino, salmone.

Utilissimi sono poi tutti i cibi che sono ricchi di magnesio che riducono i crampi: semi di zucca, mandorle, nocciole e arachidi, cioccolato fondente, cacao.

Aumentare il consumo di alimenti ricchi di omega 3 come il pesce pescato, noci, olio di semi di lino e diminuire quelli ricchi di omega 6 come gli oli vegetali di mais, di soia. Tutto questo perché i mediatori della risposta infiammatoria sono le prostaglandine che derivano da questi acidi grassi essenziali. Alcune prostaglandine sono pro-infiammatorie, quelle prodotte dagli acidi grassi omega-6, ed altre anti-infiammatorie, prodotte, invece, dagli omega 3. Per questo è consigliabile aumentare il consumo di questi ultimi.

Infine, per migliorare ulteriormente la sintomatologia è opportuno consumare almeno due porzioni frutta per la sua azione antiossidante, in particolare: frutti rossi, melograno, mirtilli.

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Autore Alessandra Cirillo

Biologa nutrizionista, libero professionista. Corso di perfezionamento in alimentazione e nutrizione umana. Esperta nella nutrizione in età pediatrica e della sfera femminile a 360°. Appassionata di tutto ciò che riguarda la nutrizione. Il mio motto è "aggiornarsi, sempre".