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Lazio, Cioffredi su inchiesta la locale ‘ndrangheta Anzio e Nettuno

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Gianpiero Cioffredi


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‘Dall’operazione di questa mattina emerge un quadro raccapricciante. Grazie a Carabinieri e DDA’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

L’inchiesta di questa mattina contro la locale di ‘ndrangheta di Anzio e Nettuno rappresenta la più importante indagine realizzata nel Lazio contro la mafia calabrese degli ultimi anni.

Esprimiamo gratitudine infinita nei confronti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma e dei Procuratori Aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per aver condotto un’operazione da cui emerge un quadro raccapricciante che svela un reticolo di relazioni che facendo leva sulla propria forza di intimidazione dovuta al fatto di appartenere alla potente criminalità calabrese, grazie all’assoggettamento e all’omertà che la circonda, sarebbe riuscita ad infiltrarsi nell’economia locale ma, cosa ancor più pericolosa, anche nella politica e nella pubblica amministrazione.

Le mani della locale si imponevano sul territorio con affari illeciti e il controllo di attività nei più svariati settori, da quello ittico a quello della panificazione, dalla gestione e lo smaltimento rifiuti fino al movimento terra.

La locale di Anzio e Nettuno, struttura criminale che per operare secondo le regole della ‘ndrangheta deve contare almeno su 50 affiliati, era operativa sul territorio dagli anni settanta e già la cassazione aveva certificato l’operatività del clan e il suo radicamento nel litorale a sud di Roma.

I primi provvedimenti restrittivi dell’Autorità Giudiziaria nei confronti del clan Gallace infatti risalgono al 1983.

La locale di Anzio e Nettuno erano collegate al distaccamento di Santa Cristina D’Aspromonte da cui proviene uno dei capi Giacomo Madafferi, con numerosi affiliati a famiglie di Guardavalle con i clan Gallace, Perronace e Tedesco e svolgeva un ruolo importante negli equilibri nazionali della ndrangheta fin dal 30 aprile del 1999 dove proprio in un importante albergo di Nettuno si svolse un summit nazionale tra numerosi esponenti della ‘ndrangheta.

Mi auguro che questa operazione possa indurre la stragrande maggioranza dei cittadini onesti a collaborare con le Forze di Polizia e riscoprire il coraggio della rivoluzione civile ed etica di cui il territorio di Anzio e Nettuno ha estremo bisogno.

Così in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.

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