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Commissione Sanità Lombardia: audizioni professioni infermieristiche

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Patrizia Baffi


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Baffi: ‘Dopo le professioni mediche, al via in Commissione Sanità il percorso di ascolto degli infermieri che vivono gravi difficoltà per stress, carenza di personale e retribuzioni non adeguate’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Dopo le audizioni di luglio con le professioni mediche, oggi abbiamo aperto il percorso di ascolto dei rappresentanti della professione infermieristica, colonna portante del sistema socio-sanitario lombardo che deve avere assoluta centralità nella visione complessiva del sistema welfare regionale.

Lo ha sottolineato la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi al termine dell’incontro di questa mattina in Commissione con i rappresentanti di OPI, Ordini delle Professioni Infermieristiche, SIDMI, Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche, CGIL FP Lombardia, CISL FP Lombardia e UIL FP Lombardia.

Precisa Patrizia Baffi:

Gli oltre 41mila infermieri che lavorano in Lombardia soffrono un contesto di stress lavorativo molto elevato a causa di una grave carenza di personale che, come avviene per il comparto medico, porta alla ‘fuga’ di tanti infermieri verso il settore privato: parliamo di un problema di portata nazionale, con circa 350mila infermieri in attività e una stima di ulteriori 120mila infermieri che servirebbero per raggiungere la media europea.

L’Italia, purtroppo, è agli ultimi posti per la media di presenza medici/infermieri. L’approccio della Commissione Sanità, pertanto, è volto prima di tutto al coinvolgimento, alla partecipazione, all’ascolto e all0approfondimento dei problemi e delle criticità.

Infine, un’ulteriore criticità è legata alla retribuzione, definita recentemente dallo stesso Assessore regionale lombardo al Welfare un insulto alla loro professionalità.

Ha concluso Patrizia Baffi:

Dobbiamo lavorare per costruire tutti insieme un percorso che possa invertire questo trend.

Competenza, professionalità, dedizione e amore per il proprio lavoro sono valori molto radicati in chi svolge la professione infermieristica, valori a cui devono corrispondere risposte concrete e strutturali oltre ad un’attività di ascolto puntuale che trova nella Commissione Sanità un contesto ideale.

Nel corso delle audizioni di oggi è emerso in particolare il problema legato agli infermieri frontalieri: secondo i dati forniti, negli ultimi tre anni sono quasi 400 gli infermieri lombardi ‘fuggiti’ in Svizzera, dove lo stipendio può arrivare fino a 5mila euro al mese, mentre in Italia la retribuzione media è di 1.780 euro mensili.

Indennità di confine e contratti che valorizzino le professionalità di medici, infermieri e di tutte le professioni sanitarie sono alcuni degli strumenti concreti sollecitati per fermare l’esodo di personale dalle strutture del nostro territorio verso la Svizzera.

Altro tema sollevato è quello delle carriere infermieristiche, ovvero la possibilità di riconoscere anche agli infermieri nello svolgimento della loro professione un percorso di crescita economica e di livello.

Giovedì 28 settembre seconda giornata di audizioni: la Commissione Sanità incontrerà i rappresentanti di FIALS, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità, Nursing UP Lombardia e NurSind Lombardia.

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