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Bilancio di fine anno Unione Artigiani Italiani di Frosinone

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Francesco Abballe


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Il punto della situazione con Francesco Michele Abballe, responsabile della sede di Frosinone

Riceviamo e pubblichiamo.

Si chiude un anno di lavoro da parte dell’Unione Artigiani Italiani a sostegno delle imprese e dei professionisti per lo sviluppo economico del territorio.

Con il responsabile della sede di Frosinone Francesco Michele Abballe tracciamo il bilancio dell’attività del 2019.

Inizio con un dato statistico rilevante, nel 2019 un’impresa è costretta a sprecare 238 ore per pagare le imposte, pari a 67 ore in più della media europea. Le micro e piccole imprese che noi rappresentiamo devono applicare normative che sono pensate per le grandi industrie, questo crea dei vincoli e degli aumenti di costi notevoli che spesso mettono in crisi l’azienda.

Quali sono le difficoltà che avete incontrato quest’anno?

Di motivi per lamentarci ce ne sarebbero moltissimi, negli ultimi anni infatti, sono venute a mancare diverse figure istituzionali di riferimento per il mondo produttivo, penso alle Provincie ed alle Camere di commercio, che in un maldestro tentativo di riforma, sono state private delle loro funzioni principali senza affidare agli Enti sostitutivi come il nostro le dotazioni economiche ed umane per sopperire a tali mancanze. Probabilmente se si fossero ascoltati di più i corpi intermedi, oggi avremmo un sistema più snello con risparmi di spesa pubblica e maggiore efficienza. Sottolineo l’importanza dei corpi intermedi come le associazioni sindacali e datoriali.

A questo proposito l’Unione Artigiani Italiani nel corso del 2019 ha posto l’accento sul Welfare aziendale, appunto definita la contrattazione di 2° livello.

Questi sono aspetti fondamentali del mondo del lavoro, poco conosciuti, che la UAI sta cercando di portare alla luce, e sono in grado di creare vantaggi ai lavoratori ed alle aziende.
Nei nostri convegni nel corso dell’anno abbiamo incontrato consulenti del lavoro e titolari di imprese spiegando loro tutti i vantaggi che l’applicazione del welfare aziendale comporta, due dei quali assumono carattere prioritario: in primis recuperare il gap di produttività del nostro Paese rispetto ai principali concorrenti, collegando appunto gli eventuali incrementi salariali all’andamento della produttività reale; in secondo luogo limitare l’effetto del “cuneo fiscale” su tali incrementi, attraverso la detassazione totale per il lavoratore e la decontribuzione a vantaggio dell’impresa. Non in ultimo, un grande vantaggio è la riduzione della disoccupazione e delle prestazioni a sostegno del reddito che purtroppo oggi gravano negativamente sul nostro Paese.

Quali sono altre le attività che la UAI ha trattato?

Attraverso l’assistenza contrattuale, il contributo alla bilateralità, le politiche attive ed i fondi interprofessionali, la nostra associazione si sta adoperando e si adopererà per garantire servizi gratuiti, o per meglio dire finanziati, alle aziende nostre assistite quali la Formazione, normata e non normata, le conciliazioni sindacali in sede protetta, l’assistenza legale, l’assistenza finanziaria e tanti altri servizi che permettono la creazione, il mantenimento e lo sviluppo di startup a sostegno dell’incremento dell’economia locale.

Inoltre, nel corso dell’anno, sono state trattate tematiche come la certificazione F-gas, documento obbligatorio per personale e imprese che gestiscono i gas fluorurati responsabili dell’effetto serra. A fine anno, vista l’entrata in vigore dal 2020 della nuova normativa sulla fatturazione elettronica anche per i soggetti fino ad oggi esonerati, è stato siglato un accordo che permetterà, tramite una applicazione di emettere fattura elettronica direttamente dal cellulare collegato all’Agenzia delle Entrate in pochissimi passaggi. Cerchiamo di essere sempre al passo con i tempi e pronti ad affrontare il futuro con positività e certezza di migliorarlo.

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