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Arcadia: nuovo videogame a tema Anime giapponese, ma tutto italiano

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Arcadia


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Il lancio è previsto dalla prossima primavera

Se qualche settimana fa avessimo scritto che un napoletano, un milanese ed un giapponese stavano “facendo” un videogioco, vi sareste probabilmente preparati a leggere una vecchia barzelletta. E invece no.

Stiamo parlando di Kibe Software House, una startup tutta italiana con sede operativa a Casoria (NA), sede legale a Milano ed il titolo è in calendario sulla nipponica Nintendo Switch: una vera e propria glocal company che, a breve gittata, ha previsto il lancio del suo primo videogame Arcadia già dalla prossima primavera.

Arcadia

The Italians (videogamer) do it better

Non è la prima volta che un’azienda italiana si affaccia al mercato dei videogame, uno dei più floridi del pianeta, ma non è frequente assistere ad un interessamento subitaneo da parte delle principali piattaforme e macchine da gioco, fin dalla prima opera.

Gli ingredienti strategici sono un mondo virtuale la cui esplorazione rappresenta l’unica possibilità per trovare i punti deboli dei nemici, un’ambientazione studiata nel dettaglio per trasportare il giocatore nell’universo manga, tre personaggi interscambiabili e con caratteristiche peculiari. Il tutto ben condito da una serie di animazioni, colori ed onomatopee squisitamente giapponesi: ed è subito Steam.

La nota piattaforma per la distribuzione di contenuti digitali ha manifestato, fin da subito, un forte interesse per il videogioco a marchio Kibe, in modo da mettere a disposizione il suo alveare multimediale già in formato whishlist e permettendo ai gamer di tutto il mondo di tenersi pronti a scaricare Arcadia non appena verrà messo online.

Arcadia

La trama di Arcadia

Arcadia è un metroidvania a scorrimento laterale a tema Anime giapponese. Un mondo utopico è governato dall’omonimo ciclo di Arcadia, che spinge i popoli ad una costante migrazione fino a raggiungere le Stelle.

Il Popolo del Cielo, capeggiato da enormi ed inquietanti marionette, sembra aver invertito il ciclo naturale delle cose e della vita ed ha invaso il mondo dei protagonisti, il pacifico Popolo della Terra, avvalendosi di spaventosi uccelli robotici.

Da questo momento il mondo utopico diviene distopico, ma non per questo del tutto sconosciuto agli eroi.

Il protagonista Tazpo e le sue compagne di avventura Airi ed Enji, che potranno sostituirsi istantaneamente a lui per affrontare sfide che solo con le loro uniche abilità possono essere superate, si opporranno all’invasione, facendo leva sul gioco di squadra, ma anche sulla conoscenza della mappa e dei personaggi interni al gioco.

Inoltre, la selezione dei tre personaggi ha un effetto a cascata sulle interazioni con gli altri che il giocatore incrocerà durante l’avventura, poiché ognuno ha dialoghi e rapporti unici con quelli in gioco. Questo porterà il giocatore ad una profonda conoscenza delle personalità incontrate e rivelerà segreti che possono essere scoperti solo da uno dei tre protagonisti.

 

L’avventura dei tre protagonisti sarà indirizzata ad affrontare ciò che è la caratteristica principale di Arcadia: i boss ambientali. I giganteschi robot che hanno invaso la colonia provocano danni estesi a tutta l’area di gioco e sarà l’esplorazione la chiave per sconfiggerli, poiché i loro punti deboli saranno nascosti ovunque all’interno del mondo di gioco.

Ciò rende la mappa un labirinto interconnesso che potrà essere espanso ulteriormente progredendo con il gioco e distruggendo le colossali marionette.

Cosa sta cambiando nel panorama dell’intrattenimento e nei gusti dei giocatori?

Se ripensiamo ai titoli delle console e delle sale giochi anni 80 – 90 ci appare chiaro che il livello di coinvolgimento tra giocatore e gioco è completamente cambiato.

L’azione quasi fine a se stessa, giocata con la maestria del pollice opponibile dei personaggi interattivi è diventata solo un tramite per risolvere la STORIA che rappresenta, invece, la vera protagonista.

Gli eroi dei coin-up avevano armi ed abilità, mentre quelli moderni hanno un intero spettro psicologico: preferenze, ricordi, interessi e, qualche volta, dei traumi infantili!

Gli appassionati di videogame oggi tendono a preferire la possibilità di un gioco di squadra elaborato, sia online che offline; una serie di personaggi con forte introiezione che permettano loro di identificarsi; uno o più eroi che fanno ciò che fanno per un buon motivo, indipendentemente che si tratti di salvare una principessa o impedire un’invasione aliena.

Insomma, i personaggi che si incontrano nel corso di un videogame si sono evoluti da ostacoli ad archetipi. La presenza di una storia, che prima era relegata ad una breve introduzione o al massimo fornita come premio-epilogo a chi completava il gioco, adesso tende sempre più ad intrecciarsi con le azioni vere e proprie dello schema di gioco.

L’evoluzione del videogioco si è interpolata con la narrazione di una storia… figlia illegittima di una ninna nanna dei tempi moderni? Forse.

Eppure, il crescendo del regime attentivo verso le Serie On-demand sui canali a pagamento pare viaggi alle stesse falcate dei videogame in cui lo storytelling padroneggia l’accanimento.

Il videogame oggi è una narrazione interattiva che pre-esiste, coesiste e fa da spalla ai grandi titoli, ma che è anche in grado di produrre fenomeni di costume ex-nihilo.

In tal senso Arcadia è un crogiuolo di elementi archetipici e strutture narrative che affondano nell’antropologia ancestrale e nella “scala degli eroi” di Somerset.

Arcadia

 

Come viene valutato un Videogame come Arcadia, in vero stile “Anime Giapponese” se prodotto al 100% in Italia?

La risposta non coccola il mercato standard nipponico, ma se gli asiatici hanno adoperato i modelli Personages occidentali, come Pinocchio o Heidi, il distacco del dopoguerra si traduce, oggi, in un Meltinpot narrativo che accomuna occidente ed oriente: uno story-telling o un game-play in grado di ricostruire una narrativa onirica in 4k.

I manga sono una costante dell’intrattenimento video-ludico delle generazioni occidentali che vanno dagli anni 80 fino ad adesso. La novità è che il know-how visuale giapponese è stato abbondantemente assimilato dal West ed è oggi largamente riproducibile ed esportabile, in quanto lignaggio ufficiale e riconosciuto in tutto il mondo, come lo furono gli spaghetti e come lo è il sushi.

I manga hanno impresso un forte marchio di riconoscimento che affonda le radici negli anni 70 e che adesso raccogli i frutti dei millenial, capaci di padroneggiare – world wide web – contenuti di ogni tipo.

Ad oggi un paesaggio distopico con fragranza di Manga come Arcadia è il risultato dell’apprendimento inter-generazionale, privo di frontiere, ricco di contenuti, ma scevro di muscolopatia occidentale. La stessa analisi vale per la nuova generazione di imprenditori dei contenuti online.

Probabilmente li incontrerete nella Business class di un volo diretto alla Silicon Valley e li riconoscerete subito: vestono di una felpa di Pile con cappuccio, indossano sneakers e sicuramente stanno leggendo un libro impegnativo.

Tieniti pronto a scaricare Arcadia sul canale ufficiale Steam:
https://store.steampowered.com/app/2260650/Arcadia/

Guarda il trailer su YouTube:

 

 

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Autore Dario David

Dario David, naturalista e antropologo, classe '79. Ha lavorato nel settore elettromedicale diagnostico, contribuendo a farlo andare in crisi. Si occupa di e-commerce e dark-marketing.