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Yemen: sindacato giornalisti, Houthi ostacolo alla libertà di stampa

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Gli Houthi sono in cima alla lista delle cause della mancanza di libertà per la stampa locale con 14 violazioni commesse ai danni dei giornalisti

Durante il primo trimestre di quest’anno, il sindacato dei giornalisti yemeniti ha monitorato 24 casi di violazione delle libertà dei media ed ha espresso il suo rammarico e la forte condanna per le posizioni assunte contro le libertà di stampa nello Yemen.

Secondo un rapporto del sindacato dei giornalisti yemeniti, per il primo trimestre del 2021 le violazioni registrate includevano casi di arresto e detenzione, processi e convocazioni, prevenzione della copertura, mancanza di visite e assistenza sanitaria, oltre alla confisca dei beni e proprietà ai danni di giornalisti, che subiscono anche aggressioni e minacce.

Il rapporto denuncia quanto accade nelle aree controllate dalle milizie Houthi:

È più oppressiva e arbitraria la mancanza di libertà che impedisce il lavoro giornalistico. L’autorità del gruppo pratica una politica di intimidazione, con la quale è impossibile lavorare liberamente nelle aree sotto il suo controllo. In quelle aree i giornalisti si trovano ad affrontare una politica di intimidazione.

Sono 11 i giornalisti che si trovano attualmente nelle carceri dei ribelli Houthi a Sana’a, alcuni hanno trascorso già cinque anni in prigione, e sono: Waheed Al-Sufi, Tawfiq Al-Mansouri, Abdul-Khaliq Omran, Harith Hamid e Akram Al-Walidi, oltre a Nabil Al-Sadawi, Muhammad Abdo Al-Salahi e Muhammad Al-Junaid, Sultan Qatran, Wadih al-Sharjabi e Walid al-Matri.

Il rapporto afferma che i giornalisti rapiti vivono in condizioni di detenzione difficili e sono privati ​​del diritto di ricevere cure mediche e visite, per non parlare dello status illegale della loro permanenza nei centri di detenzione.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.