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Yemen: nuova strada per rompere assedio Taiz

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Il progetto della strada Zureikat Al-Sham è iniziato con un’iniziativa locale sei mesi fa, per diventare un’alternativa al percorso di Hayja Al-Abed, il cui attraversamento comporta dei rischi

I bulldozer stanno lavorando per costruire una strada tra le montagne, che sperano diventi un’arteria principale per collegare la città di Taiz, assediata dai ribelli Houthi dello Yemen, e collegarla alla città di Aden, capitale temporanea del Governo yemenita.

I lavori per il progetto stradale Zureikat Al-Sham sono iniziati con un’iniziativa locale sei mesi fa. Il progetto si basa su donazioni di imprenditori e cittadini yemeniti. La strada parte dal distretto di Al-Shamaitain a Taiz, passa per Balhj, fino a raggiungere Al-Buraiqah ad Aden.

Un altro percorso, Haijat al-Abed Road, su un pendio di montagna con stretti tornanti, collega Taiz con il mondo esterno, ma il suo attraversamento è difficile e pericoloso.

La strada per Haijat al-Abed è l’unica che non è sotto il controllo degli Houthi, ed è la principale ancora di salvezza per la consegna di generi alimentari e merci alla città di Taiz, che è stata assediata dagli Houthi dal 2015 da nord, est e ovest, ed è quindi finora l’unica che colleghi la città con le aree del Governo yemenita.

Il traffico sulla strada per Haijat al-Abed però si è quasi fermato, secondo i residenti, a causa delle piogge torrenziali e dell’asperità della strada. Taiz è una delle città più colpite dalla guerra dall’inizio del conflitto a metà 2014. La città, circondata da montagne e abitata da circa 600.000 persone, è sotto il controllo delle legittime forze governative, ma gli Houthi l’hanno assediata per anni e bombardata ripetutamente.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.