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Yemen: coordinatore ONU visita Marib

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Per informare il Consiglio di sicurezza su sofferenze degli sfollati

Un rapporto del Governo yemenita ha rivelato che la milizia Houthi ha costretto, durante i mesi di settembre e ottobre, più di 93.000 persone a scappare verso i distretti meridionali del Governatorato di Marib.

Il 10 novembre, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Yemen, David Grisley, ha visitato il Governatorato di Marib, nel nord-est del Paese, con una delegazione delle Nazioni Unite, in quanto la zona è sotto un attacco Houthi, che ha causato effetti umanitari catastrofici sulla vita di milioni di persone, di civili e sfollati.

Grisley ha chiarito che l’11 novembre avrebbe informato il Consiglio di sicurezza e il Presidente sulla sofferenza e le condizioni dei nuovi sfollati e sul quadro dei recenti eventi in accelerazione a Marib.

Secondo una dichiarazione pubblicata dal sito ufficiale del Governatorato di Marib, il funzionario delle Nazioni Unite ha confermato di aver diretto le organizzazioni e gli organismi dell’ONU nel Governatorato di Marib nel preparare un piano di risposta urgente per un importo di 10 milioni di dollari, stanziati per il soccorso e l’accoglienza dei nuovi sfollati e dei bisogni più importanti, oltre a 3 milioni di dollari per aumentare lo stock umanitario delle organizzazioni delle Nazioni Unite che operano in zona e per consentire loro di affrontare eventuali sviluppi urgenti in futuro.

Grisley ha ribadito l’intenzione delle Nazioni Unite e delle sue organizzazioni di rafforzare la cooperazione e il coordinamento con l’autorità locale nel Governatorato di Marib e di lavorare insieme per affrontare le sfide.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.