Il 16 febbraio a Piazza del Gesù
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.
Il 16 febbraio, ore 17:00,in occasione del Capodanno Cinese, un coro di circa 40 bambini italiani e cinesi si esibirà in un flash mob ai piedi dell’Obelisco di Piazza del Gesù a Napoli.
È la prima esibizione “in pubblico” del coro di voci bianche Mulan, un ensemble addestrato dall’Accademia Musicale “Enrico Caruso” di Napoli e messo insieme dall’associazione culturale Ciao Cina, da anni attiva sul territorio per promuovere l’integrazione e lo scambio reciproco tra la comunità cinese e quella italiana.
Spiega il presidente dell’associazione Jun Qin:
Le due comunità sembrano sempre troppo distanti. In realtà sono tantissimi i cinesi a Napoli ormai parte attiva del tessuto sociale, e ancora troppo poco si conosce della loro cultura e delle loro tradizioni secolari. Siamo convinti che l’integrazione reale passi per il conoscersi realmente l’un l’altro, ed è per questo che passiamo per i bambini, anche di seconda e terza generazione.
I bambini sono liberi da tantissimi vincoli che purtroppo tendono a persistere negli adulti: quindi abbiamo messo su, insieme all’Accademia Musicale Caruso un coro di voci bianche italo-cinesi e in occasione del nostro Capodanno li porteremo a cantare in una delle piazze più vive di questa ospitale città.
Dichiara l’assessore al Welfare Roberta Gaeta, che parteciperà all’evento:
Siamo felici di poter appoggiare quest’iniziativa che va nella stessa direzione che questa Amministrazione e questo Assessorato perseguono da tempo.
L’integrazione passa per la conoscenza reciproca: la comunità cinese si sta aprendo a noi anche perché Napoli ha dimostrato in questi anni di essere sempre più città aperta.
Siamo felici di questa realtà come di tutte quelle che operano favorendo l’accoglienza: solo così possiamo costruire un mondo migliore per i nostri figli.
I bambini, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, si esibiranno con cinque canzoni della tradizione cinese, italiana e napoletana. Saranno inoltre vestiti con abiti tradizionali asiatici lavorati da sarti napoletani con sete provenienti dall’Oriente. Un meltin-pot simbolico che vuole dimostrare come, dall’incontro tra culture, possa nascere qualcosa di bello.