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‘Toska, la casa dove nessuno vive’ al Teatro a l’Avogaria

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'Toska, la casa dove nessuno vive'


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L’universo femminile al centro del nuovo ciclo de ‘I martedì dell’Avogaria’

Riceviamo e pubblichiamo.

Ai nastri di partenza il nuovo ciclo de ‘I martedì dell’Avogaria’, la rassegna che, al Teatro a l’Avogaria di Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zapp, presenta il meglio della giovane drammaturgia nazionale.
Primo appuntamento, martedì 28 febbraio 2023, ore 21:00 con ‘Toska, la casa dove nessuno vive’ di Samuel Krapp per la regia di Jon Kellam con Ilaria Weiss e Fabio Manniti.

Una riflessione su di un mondo in bilico che si affaccia su un precipizio contrassegnato da un disastro ambientale, economico, politico, militaristico e umanitario. narrazione si sviluppa in un villaggio nel quale non smette mai di nevicare.

Qui, un uomo misterioso, il Carpentiere, sta costruendo un enorme muro e ogni quattro anni, con un criterio sconosciuto, sceglie i cittadini che verranno deportati dall’altra parte.

Un fratello e una sorella trascorrono le giornate nella loro casa dalla quale non escono mai, ricordando la loro infanzia prima che il Carpentiere iniziasse la costruzione del muro.

Con il tempo i due hanno accumulato sempre più ricchezze fino a diventare gli usurai che hanno prestato soldi a Dio e al Diavolo per averli in scacco ma più i loro beni aumentano, più si accentua la loro disabilità fisica, rendendo sempre più difficile per l’uomo andare al di là del muro a cercare Kolpakoff del quale ancora è innamorato.

Segue poi il 7 marzo, ‘Miriam’ di e con Maria Giulia Toscano, una riflessione sul rapporto madre – figlia. Miriam è la tata di casa, una donna genuina che non giudica.

Col passare del tempo la sua presenza e poi il ricordo, saranno il tassello fondamentale nella storia di una madre e una figlia, che, crescendo, tentano di imparare a conoscersi, a capirsi, a sopportarsi, sviscerando il corso del loro legame, che in fondo è la relazione che sta all’inizio di tutto.

Spazio, 14 marzo, alle inquietudini femminili ne ‘La volpe’ con Monica Garavello per la regia di Stefano Pagin, liberamente ispirato al capolavoro omonimo di D. H. Lawrence. Vi sin narra la vicenda di due giovani donne, legate da un profondo rapporto, che tentano, fra mille difficoltà, di gestire una fattoria isolata dal mondo.

Una ha messo i soldi, l’altra la fatica delle braccia. Negli ultimi tempi una volpe mette in crisi il loro rapporto sterminando molte galline. Arriverà un soldato a complicare ancor di più il legame fra le due.

La danza classica vista attraverso il più grande dei suoi interpreti protagonista, 21 marzo, ne ‘Studi sui Diari di Vaslav Nijinsky’, concept e performance di Marta Cellamare per la regia di Riccardo Pisani.

L’idea di questo progetto performativo nasce da una folgorazione, un’impressione a caldo, epiteliale ma profonda, dopo la lettura dei Diari di Vaslav Nijinsky. Questi testi hanno rivelato la possibilità di dare voce e carne alle parole vive, tumultuose quanto docili, fragili, con una forte componente inevitabilmente corporea.

Dopo questa infatuazione è iniziato un processo di selezione dei testi tratti dai quattro quaderni, suddivisi in due parti: Vita e Morte. Nijinsky non è solo un ballerino rivoluzionario, ma anche genio e follia, manie e deliri, è la mente e il corpo di un Fauno.

Penultimo appuntamento il 28 marzo con ‘Variabili’ di e con Altea Bonatesta e Martina Capaccioli per la regia di Marco De Rossi. Due ragazze vivono un’essenziale quotidianità fatta di parole non dette, omissioni, fastidi e piaceri che delineano un rapporto tra due persone che si conoscono troppo bene.

Un mistero si sviluppa attorno ad atteggiamenti inconsueti, e attorno a una ciambella che deve essere mangiata. Una delle due nasconde qualcosa e quale sia il reale problema si scopre solo alla fine, in un delirio onirico, dove luce e buio si intersecano.

‘La stanza delle anime. Le donne della Divina Commedia oggi’ di e con Arianna Addonizio per la regia di Bruna Braidotti, chiude il 4 aprile la rassegna de ‘I martedì’. Una radio indipendente, Radio Hildegarda, va in onda con una puntata incentrata sul mondo dell’aldilà. La conduttrice, una contemporanea incarnazione della mistica Hildegard von Bingen, evoca alcune figure femminili della ‘Divina Commedia’.

Così dai versi di Dante, visto qui come un famoso rapper dei giorni nostri, si passa alle visioni immaginarie ma realistiche di Hildegard. Beatrice, Francesca, Pia, Sapia, Piccarda, Cunizza sono donne d’oggi, che vivono le stesse dinamiche di allora creando un ponte tra il medioevo e il presente.

E Inferno, Purgatorio e Paradiso sono in realtà esperienze concrete della vita, e il confine con l’aldilà è tanto sottile da poter essere racchiuso in una stanza.

Per tutte le informazioni e prenotazioni consultare il sito:
http://www.teatro-avogaria.it/
avogaria@gmail.com
041-5285711 / 335-372889

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