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‘Sui passi di Trenodía’ – Dalla lamentazione alla performance

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'Trenodía' a Matera - ph Giuseppe Di Maio


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Il 19 novembre al Cinema Il Piccolo di Matera evento in collaborazione con Fondazione Matera Basilicata 2019

Riceviamo e pubblichiamo.

In collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, il MATIFF presenta la proiezione del docufilm ‘Trenodía’, 2020, ’27, di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, nato dall’omonimo progetto di arte pubblica partecipata di Vinicio e Mariangela Capossela, coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019 per Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Ospiti in sala, l’artista Mariangela Capossela, in dialogo con il critico d’arte Tommaso Evangelista e il filosofo Pietro De Ruggieri, per approfondire il progetto e la sua realizzazione.

L’incontro sarà aperto dai saluti del Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, e dei Sindaci dei comuni lucani, calabresi e campani coinvolti nel progetto.

L’evento è su prenotazione, disponibile sul sito ufficiale del festival, www.matiff.it.

L’antichissima pratica della trenodía, pianto rituale, era comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa. Dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità.

Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela propongono un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per 10 giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di 8 paesi e 3 regioni.

Tra pittura, musica e rito, il film racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

Dopo essere stato presentato allo Sponzfest, all’Asolo Art Film Festival, nella rassegna ‘Il Rumore del Lutto’ a Parma e al festival ‘Visioni Italiane’ della Cineteca di Bologna, il film ‘Trenodía’, coprodotto con la Fondazione Matera Basilicata 2019, arriva a Matera, grazie alla sinergia con il Matera Art International Film Festival.

E lo fa attraverso un incontro che vuole celebrare l’unione fra le diverse comunità coinvolte nel progetto di arte pubblica partecipata, ideato da Mariangela e Vinicio Capossela per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Da Isola Capo Rizzuto in Calabria, passando per Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, fino ad arrivare a Tricarico e poi Matera in Basilicata, il corteo di ‘Trenodía’ ha attraversato il Sud, chiamando a raccolta centinaia di cittadini insieme ad attori, musicisti e scrittori, portando così fuori dai confini regionali il processo di co-creazione di Matera 2019, insieme al progetto Capitale per un giorno, una delle eredità che intendiamo fortemente rilanciare.
Giovanni Oliva, Direttore Fondazione Matera Basilicata 2019

In un momento in cui le relazioni e i desideri umani sono determinati sempre più da complessi sistemi di algoritmi, l’arte pubblica è invece un esperimento sociale, un’arte relazionale.

La lamentazione funebre poi, specialmente quando diventa rito collettivo, è una forma espressiva molto particolare perché capace di articolare narrazioni condivise e ideologie.
Pietro De Ruggieri, filosofo

‘Trenodía’ è un’opera collettiva e corale, sospesa tra azione e meditazione ovvero tra presenza e assenza, e proprio in questa forma d’arte in bilico tra mondi diversi e lontanissimi è sfuggente a qualsiasi definizione.

Si tratta sostanzialmente di una performance, ma anche di un’azione teatrale, di una recita, della messa in atto della vita stessa satura di dolore e di presenza.

Sospesa in questa dimensione metafisica, fatta di gesti minimi e carichi di azioni metaforiche, la forma della lamentazione diviene visione (melo)drammatica nella ricerca di un dialogo, perché è solo nello scambio e nel dono che può celarsi lo sguardo.
Tommaso Evangelista, critico d’arte

Biografie

Pietro De Ruggieri. Ha studiato Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzato in Estetica. Tra il 2015 e il 2018 ha vissuto a Tehran, Iran, dove ha frequentato il Dekhoda Lexicon Institute for Persian Studies e si é dedicato ad una documentazione del lamento funebre nella cultura sciita in collaborazione con l’Institute for Islamic Culture and Thought e con il Mahoor Institute for Culture and Arts di Tehran.

Tommaso Evangelista (Isernia 1983) è storico e critico d’arte, dottore di ricerca in storia dell’arte contemporanea. Curatore presso il Camusac di Cassino ha curato mostre per istituzioni pubbliche e private. Nel 2017 insieme a Mariangela Capossela ha curato Sponzarti, sezione d’arte contemporanea dello Sponz Fest.

Foto Giuseppe Di Maio

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