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Sporte ‘e nummere e caurare ‘e stelle

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Γυναίκα/Donna Rassegna al femminile tra vita e arte il 26 febbraio

Riceviamo e pubblichiamo.

Il 26 febbraio, ore 20:30, a Palazzo de Liguoro, via Arenella alla Sanità, Napoli, andrà in scena lo spettacolo Sporte ‘e nummere e caurare ‘e stelle‘ con Roberta Frascati e Chia Rina Vitiello.
Musiche originali Federico Luongo. Costumi Tiziana Cannavacciuolo e Nunzia Russo.
Realizzazione scene Gianluca Iovino. Assistente alla regia Andrea Grasso. Regia Angelo Serio.
Produzione Roberta Frascati e Manisha Arya.

C’è davvero un disegno dietro la nostra esistenza? Un filo invisibile che ci muove come marionette? O siamo noi a decidere dove andare e quale strada percorrere? Sappiamo già tutto quello che c’è da sapere o manca il tassello più importante? E la socratica affermazione si fa domanda che impone una risposta: ‘Conosci te stesso?’

Due donne si interrogano a riguardo, cercando di penetrare nel profondo delle loro anime, andando oltre la ratio e indagando, come speleologi muniti di picconi e lanterne, le caverne della conoscenza, esplorando antichi misteri, tra vortici di numeri che si fanno specchio dell’anima e karmiche divinazioni, cercando di restare sempre come l’acqua, scrosciando tra profondi interrogativi e zampillando con leggerezza tra lucenti e graziosi pensieri.

Note di regia
Allo stesso modo in cui nel giorno in cui nascesti
il Sole si offrì al saluto dei pianeti,
così in seguito crescesti
in base alla legge di quell’ora.
Così dev’essere, sfuggire non puoi,
già lo dissero profeti e sibille,
e nessun tempo e nessuna forza può spezzare
la forma già coniata che vivendo si evolve.
J.W.v Goethe, ‘Scritti orfici’.

Ricercando, l’uomo si apre. Cercare significa mettere in discussione quello che si dà per scontato. E la ricerca può anche essere più importante della scoperta stessa. Ma scoprire cosa? C’è qualcosa da scoprire? L’obiettivo ultimo di ogni ricerca è sempre lo stesso: dare un senso alla vita.
I Numeri, la Musica, la Geometria e la Cosmologia costituiscono le quattro grandi Arti Liberali del mondo antico. Si tratta di semplici linguaggi universali, importanti oggi quanto in passato e ancora riscontrabili in tutte le scienze e le culture conosciute, che li accettano all’unanimità. Da sempre l’uomo le utilizza per indagare la realtà, intesa non solo come ciò che è esterno, ma anche, e soprattutto, ciò che sta dentro.

Con l’avvento della scienza moderna, a partire dal XVII secolo, il fuoco si sposta, generando un progressivo aumento dell’interesse per la conoscenza del mondo materiale, risultato in seguito rovinoso per la consapevolezza del mondo spirituale.
Carlo Rubbia, Nobel per la fisica nel 1994, ha dimostrato che solo la miliardesima parte dell’universo che noi conosciamo è fatta di materia visibile; il resto è energia. Brevemente si può affermare che se si osserva solo la materia, come ha fatto per secoli la chimica, si può capire solo un miliardesimo della sua realtà.
Di fatto siamo pienamente in epoca primordiale.

Perche questa affermazione? La scienza, nonostante i successi in campo tecnico, ha reso le persone più felici?
Lo sviluppo della coscienza umana è pari a quello tecnologico? La scienza ci aiuta nella comprensione più intima e profonda del nostro essere? Nessuna di queste domande può ricevere una risposta incoraggiante.
Alla base di tutta la vita c’è il ritmo. Distrutto questo, si distrugge la vita stessa, così come la conosciamo. Esso consiste di due poli, positivo e negativo, necessari l’uno all’esistenza dell’altro; come nella respirazione, dove le due fasi dell’inspirazione e dell’espirazione coesistono necessariamente, seppure in alternanza, dando luogo quindi non ad un “o-o”, ma ad un “e-e”; chi non inspira non può poi non espirare, e viceversa. Non è “essere o non essere”, ma “essere e non essere”. E di conseguenza non è “destino o libero arbitrio”, ma “destino e libero arbitrio”.
Anche la scienza con lo studio della luce (e della sua duplice natura di onda e particella) si è trovata di fronte a questo fatto apparentemente contraddittorio e non univoco.
Ma la dualità, l’alternanza, è la base stessa della vita.
Nella messa in scena ho semplicemente cercato di seguire questa duplice natura delle cose, sia per ciò che concerne le scene e i costumi, sia per quanto riguarda la musica e le luci. La necessità dell’alternanza continua delle forme, in un continuo pieno e vuoto, fisico e mentale, è dettato dall’esigenza di tenere sempre presenti le basi dell’esistenza stessa, in quella fondamentale presenza ritmica che consente l’Essere … e il Non-Essere.
Angelo Serio

Info e prenotazioni:
Elena de Candia 393 221 80 33 elenadec54@gmail.com
Annachiara Senatore 339 891 01 63 annachiarasenatore@yahoo.com
Anna Caruso 333 549 6507 annacaruso76@gmail.com

Biglietto unico 8 euro (Spettacolo + buffet)
Conferenze e incontri a ingresso gratuito.

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