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Sofferenza

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Un Ambiente ove davvero vivere la Vita che si vorrebbe rimane l’Isola che non c’è.

Non sono più le SuperStrade, quelle HighWay che larghe tra guardrail ed alte su ponti parevano soffocare le case. Non sono più le immagini degli anni 70 che ci hanno dato l’idea di Giungla Urbana. Una selva che sembrava frenare l’estendersi delle stesse.

Oggi, è tra quelle case dalle architetture grigie, dure e spigolose, appannate da ombre ed oscurità diurne, che selve metalliche ed impervi cumuli di rifiuti determinano le abitazioni e con queste il nostro habitus.

A troppi manca la forza di sorreggersi, per troppi continua la caduta, per tutti manca la soluzione. Tutti si sentono assoggettati, deprivati dell’autorevole possibilità di determinarsi.

È caduta dopo caduta che appare, come unica prospettiva, l’inesorabile morire.
Ma quanti sono in grado di portar con sé il gravoso fardello della propria morte?
Quanti sono in grado di sostenere il lutto del sé?

Per troppi l’insopportabilità di questo dolore si esaspera. E la sofferenza si aggrava di insofferenza. Ovvero dalla perdita di capacità di tollerare qualsiasi cosa e, peggio ancora e più frequentemente, qualsiasi cosa che sia all’interno di un qualsiasi ordine delle cose.

È così, reattivamente, che si sviluppa una forma di aggressività molto diffusa. Che si manifesta con l’atteggiamento di chi tende ad aggredire, a prevaricare, a volersi imporre alzando la voce con un’usuale violenza verbale. E così, un grado dopo l’altro, aumenta l’intensità della violenza dei modi e delle parole.

Tutti, chi in un modo chi nell’altro, soffrono la distanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. E questo disagio si manifesta con violenza dei modi e delle parole, in primis, nella famiglia.

Ancor più drammatico è l’impatto che l’Ambiente ha quando non solo è percepito come trappola senza opportunità. Quando è il contesto familiare ad esser così percepito, la tragedia è ogni giorno altamente probabile.

L’intensità della violenza diviene brutalità.

Quando l’ambiente si caratterizza di infidità l’aria stessa è esplosiva per la sofferenza.

La sofferenza interiore della Persona sola viene trasformata. Diviene la carica di quell’arma che coloro che perseguono il terrore come strumento ai loro fini azionano.

L’intensità della violenza diviene onda esplosiva, diviene forza contundente.

La solitudine e la debolezza di costoro viene fatta esplodere con le bombe e con le armi che gli possano permettere di distruggere pezzi di quell’Ambiente che si nega, come anche di abbattere l’abbattibile estendendo selve metalliche e macerie, così, in cumuli di rifiuti mausolei della morte dell’Umana Umanità.

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Autore Alfredo Marinelli

Alfredo Marinelli è Professore di Oncologia presso l’Università Federico II di Napoli, nonché docente e componente del board scientifico dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” di Roma. Oltre che di pubblicazioni scientifiche è coautore di testi universitari per Mcgrow Hill et al. È componente del Grande Oriente d’Italia – Massoneria Universale. Profilo ed attività presenti su www.Linkedin.com