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Rosso Vanvitelliano al Museo Ferroviario di Pietrarsa

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Rosso Vanvitelliano al Museo Ferroviario di Pietrarsa


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La miglior immagine culturale itinerante della città di Caserta

Riceviamo e pubblichiamo.

Successo unico per a prima uscita oltre le mura vanvitelliane di Rosso Vanvitelliano, interpretato dai giovani artisti casertani di Teatro Stabile di Innovazione Fabbrica Wojtyla – Città di Caserta giovedì sera, 13 ottobre, per Hera Wedding Style Week – al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – nel contesto di una raffinata cena di gala destinata alla raccolta fondi per il restauro dell’opera Terrae Motus in quel tempo… di Mario Merz della collezione Terrae Motus custodita alla Reggia di Caserta.
Nasce dalla volontà dell’Assessore alla cultura della Città di Caserta, Daniela Borrelli, l’occasione per riproporre lo spettacolo – che trasferisce testi e musiche originali di Patrizio Ranieri Ciu dedicati alla Reggia di Caserta – in un altro luogo di tradizione borbonica del territorio campano per promuovere l’immagine culturale di una Caserta in fase di evidente volontà di riscatto.

Rosso Vanvitelliano è, infatti, il primo segnale di azione culturale concertata che pone la Città di Caserta al centro di una vera ed intelligente operazione congiunta di diffusione della propria immagine, di valorizzazione autentica di Palazzo Reale, suo gioiello architettonico, e di divulgazione culturale senza eguali di storia e umanità vissute dalla Città e dalla sua Reggia.

Caserta ed il Palazzo Reale sono così accomunati in Rosso Vanvitelliano, prodotto che ha come protagonista una nuova generazione, dalla strategica mossa dell’Assessorato alla Cultura della Città che prende spunto da una convenzione sottoscritta tra la Amministrazione Cittadina, la direzione della Reggia di Mauro Felicori e la direzione dell’innovativo progetto di produzione culturale Traduzione & Tradizione finanziato dalla Regione Campania.

Lo spettacolo Rosso Vanvitelliano rappresenta perfettamente come la città di Caserta intende finalmente proporsi all’indotto della domanda turistico-culturale nazionale ed internazionale: alta qualità, cultura storica, eleganza assoluta e contenuti profondi e poetici, destinati non solo all’intrattenimento, ma altamente formativi.

Occorre dar credito ai principi di sana continuità produttiva di un settore, quello culturale, in cui la Città può immergersi e divenire assoluta protagonista ed esempio per l’intera nazione.
Occorre creare filiere di produzione culturale di buon gusto che divengano ciclo continuo di spazi ed eventi che garantiscano, come valore aggiunto a quello culturale-formativo-creativo, anche piena occupazione.

È questo l’obiettivo profondo dichiarato dalla direzione del progetto regionale Traduzione & Tradizione che sta già approntando un’altra efficace iniziativa similare con Anonimo Napoletano.

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