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‘Rosa da Viterbo’ dal 10 agosto in DVD

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'Rosa da Viterbo'


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Il film sulla vita della giovane santa viterbese è una realtà

Riceviamo e pubblichiamo.

‘Rosa da Viterbo’, il video che narra la storia di Santa Rosa da Viterbo sarà diffuso dal 10 agosto 2017. Sabato 19 agosto alle ore 17:00 presso la Sala Alessandro IV del Palazzo dei Papi, piazza San Lorenzo in Viterbo, la presentazione del film.

Rosanna De Marchi, presidente dell’Associazione Santa Rosa da Viterbo, ha dato l’annuncio ufficiale e sono in molti a dare la piena disponibilità per assistere alla visione del film.

Saranno presenti gli attori e le attrici protagonisti del video, tra cui Clarissa Mazzi, Rosa, Alessia Tocco, a madre di Rosa, Giorgio Saggini, il padre di Rosa, Emma Fazi, Rosa a 7 anni, e Benedetta Morganti, Rosa a 10 anni.

Il film è stato girato in tre mesi, da marzo a maggio, ed ha coinvolto circa 450 persone e molte associazioni viterbesi e della provincia della Tuscia.

Grande attesa, per la prima visione, da parte dei devoti di Santa Rosa che hanno accolto il trailer con entusiasmo e molta emozione. Rosa è una giovane santa che è molto conosciuta nel mondo per la famosa “macchina di santa Rosa” dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Mancava un video che raccontasse la vita di Rosa. Dal 19 agosto questa lacuna sarà colmata e tutti potranno conoscere la storia di una fanciulla che, sofferente per delle carenze fisiche, ha sconvolto la sua epoca con un messaggio di amore e di pace, tanto da attirare l’attenzione di due Papi, Innocenzo IV e Alessandro IV.

Il regista Luigi Avella ha risposto a chi aveva insinuato luci ed ombre sulla giovane santa viterbese:

Rosa è legata ad un’altra figura importante della Chiesa: Chiara di Assisi, che sopravvisse a Rosa diciotto mesi dopo, Chiara morì l’11 agosto 1253, mentre Rosa morì il 6 marzo 1251.

Papa Innocenzo IV fece due gesti importanti.
Il 25 novembre del 1252 con la Bolla pontificia “Sic in Sanctis suuis” concesse il permesso di riesumare il corpo di Rosa e di seppellirlo all’interno della Chiesa di Santa Maria in Poggio. Con questo gesto il Pontefice acconsentì ed ordinò la riesumazione del corpo disponendone la preventiva e canonica ispezione, secondo gli usi del tempo.

Il 18 ottobre del 1253 istituì il processo informativo “vita, conversio, conversatio” di Chiara con la bolla “Gloriosus Deus” al vescovo Bartolomeo di Spoleto.

Queste due bolle pontificie ci danno il segno dell’ammirazione di Papa Innocenzo IV verso Chiara e Rosa.

Dunque, Rosa era ben conosciuta a Roma, prima ancora che Chiara morisse. Questo spiega il motivo per cui fra Leone portò personalmente il velo di Rosa al cenobio delle suore damianite di Assisi per farne dono a Chiara.

Luci ed ombre? Forse bisognerebbe di più distogliere lo sguardo dalla tradizione folcloristica e popolana e concentrarsi sui documenti dell’epoca per poter ammirare la grandezza di questa fanciulla, icona della Tradizione cristiana.

Rosa è un evento escatologico della Chiesa che parla ai fedeli di oggi. Rosa ha annunciato la pace tra fazioni e combattuto le eresie che negano la divinità della Seconda Persona della Santissima Trinità, ha svelato le nascoste trame del male e indicato, con semplicità, le strade della salvezza aggrappandosi alla croce della redenzione.
Il film dura 2 ore e 57 minuti. Pochi, molto pochi per raccontare la vita e l’ambiente in cui è vissuta la giovane santa viterbese.

Forse la critica non sarà benevole ma il nostro obiettivo non era l’applauso ma l’emozione di un incontro con Rosa.

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