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Rocca: ‘Doveroso ricordo di Moro e Impastato’

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Francesco Rocca


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Il Presidente: ‘Dal loro insegnamento dobbiamo trarre la forza ed il coraggio necessari per rifiutare lo status quo e lavorare per un’Italia diversa e migliore’

9 maggio 1978. Una data che accomuna – tragicamente – due grandi italiani vittime della mafia e del terrorismo: Aldo Moro e Peppino Impastato.

Così diversi, per culture e storie personali, queste figure simboleggiano un’Italia che non si è arresa alla violenza e alla sopraffazione, ma che ha speso tutto di sé – fino al sacrificio della vita – per il bene comune.

Moro e Impastato non vanno soltanto ricordati e commemorati, ma dal loro insegnamento dobbiamo trarre la forza ed il coraggio necessari per rifiutare lo status quo e lavorare per un’Italia diversa e migliore.

Come ripeteva il giovane Impastato: “Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.

Ho speso parte della mia vita sotto scorta, da avvocato penalista e questa esperienza, unita a una lotta senza quartiere a qualsiasi forma di illegalità, saranno il faro del nostro operato in Regione Lazio. Non ci sarà spazio per le zone d’ombra.

Lo dichiara il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

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