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POR FSE Toscana, efficacia inserimento lavorativo soggetti vulnerabili

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Regione Toscana POR FSE -2014-2020


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Spinelli: ‘Progetti come questi rappresentano un elemento fondamentale delle nostre politiche sociali’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Quale efficacia hanno i progetti di accompagnamento al lavoro di persone disabili o svantaggiate finanziati dai bandi del Fondo sociale europeo?

È a domande come questa che ha cercato di rispondere un’indagine commissionata dalla Regione, i cui risultati sono stati al centro di un webinar svoltosi questa mattina alla presenza dell’Assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.

Dal lavoro di ricerca, effettuato su cinque progetti pilota dei bandi FSE per l’inclusione sociale, è emersa una valutazione complessivamente positiva sia in relazione all’intento di fondo, quello di accrescere le opportunità di lavoro per le categorie più vulnerabili, e comunque di favorirne la motivazione e di rafforzare le competenze; la ricerca ha inoltre evidenziato come i progetti abbiano permesso di sviluppare preziose sinergie tra pubblico e privato e migliorato il collegamento tra i Servizi Sociali Zonali e i Centri per l’Impiego.

Ha detto Serena Spinelli:

Progetti come questi, che avvicinano le persone più vulnerabili alla realtà lavorativa, secondo le personali capacità, rappresentano un elemento fondamentale delle nostre politiche sociali.

Questi servizi di accompagnamento al lavoro, previsti dal Programma Operativo Regionale FSE 2014 – 2020 hanno complessivamente coinvolto ben 13.000 persone svantaggiate o con disabilità dando un contributo fondamentale per la loro autonomia e per la realizzazione dei loro progetti di vita.

Le indicazioni di questo lavoro di ricerca ci permettono di capire ancora meglio i punti in cui rafforzare i nostri interventi, insistendo sugli aspetti di coprogettazione tra pubblico, privato e Terzo settore, sviluppando ancora meglio una progettazione individualizzata, migliorando ulteriormente le strategie di collegamento con il mondo delle imprese.

È anche su queste basi che orienteremo la programmazione dei fondi strutturali del prossimo settennato, avendo chiaro anche lo scenario che abbiamo di fronte, aggravato dalle conseguenze della pandemia.

Il lavoro di indagine realizzato da Ismeri, una società specializzata in questo tipo di ricerche, ha riguardato due avvisi relativi a progetti di inserimento socio-lavorativo di soggetti vulnerabili, il primo pubblicato nel 2015 per 14 milioni di euro, e il secondo nel 2018, per 7,8 milioni di euro.

Sono stati presi in esame cinque progetti in altrettante zone distretto della Toscana, Alta Val d’Elsa, senese, Bassa val di Cecina, Fiorentina nord ovest  – Mugello e Firenze.

In questo ambito di recente è stato completato l’iter di un bando per servizi di accompagnamento al lavoro per soggetti con disabilità per 13,9 milioni di euro, mentre prossimamente sarà pubblicato un avviso destinato a soggetti con svantaggio di tipo socio-economico da 11,2 milioni di euro.

Complessivamente queste risorse si inseriscono nel cosiddetto Asse B del POR FSE, dedicato a progetti per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà. A quest’ambito sono stati destinati nell’arco della programmazione, 2014 – 2020, 224 milioni di euro.

Attualmente il 73% di queste risorse sono state già impegnate. Tra gli interventi effettuati, oltre ai servizi di accompagnamento al lavoro, oggetto del webinar di oggi, gli interventi di conciliazione vita familiare – vita lavorativa che hanno permesso di sostenere promuovere l’accesso e la permanenza delle donne al lavoro grazie all’erogazione di voucher e buoni servizio per circa 22.500 bambini.

E ancora le azioni di sostegno alle famiglie per l’accesso ai servizi di cura, i relativi voucher sono stati erogati sin qui a 14.000 destinatari, e gli interventi di inclusione lavorativa che hanno avuto come destinatari 800 persone con disabilità.

Infine, si colloca in quest’ambito anche il recente intervento da 30 milioni di euro rivolto alle fasce più fragili della popolazione particolarmente colpite dall’emergenza Covid: fondi che sono stati utilizzati per contribuire alle spese d’affitto, per aiuti alimentari, e per il sostegno domiciliare.

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