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Nel 2023 in Campania RAEE in calo a doppia cifra

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RAEE pro capite Campania


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Dal Rapporto regionale del Centro di Coordinamento RAEE emerge che lo scorso anno la flessione della raccolta campana di rifiuti tecnologici è stata del 12,1%

Riceviamo e pubblichiamo.

Secondo il Rapporto regionale sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, RAEE, realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE – l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia – nel 2023 la Campania ha raccolto 16.877 tonnellate di RAEE.

Il risultato è ancora una volta in flessione rispetto all’anno precedente, -12,1%, e risulta di gran lunga peggiore alla media italiana, -3,1%.

Ciò nonostante, questo non impatta a livello di classifica nazionale, di conseguenza la regione si conferma nona.

La contrazione nella raccolta si riflette sul dato pro capite che scende a 3 kg per abita-te. Risulta pertanto sempre più ampio il divario con il resto del Paese che mediamente raccoglie 5,92 kg/ab.

Superfluo dire che con questo valore la Campania si conferma an-cora una volta all’ultimo posto nel ranking nazionale.

Raccolta per raggruppamenti

Dall’analisi a livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici emerge che il calo dei volumi regionali si lega essenzialmente alla flessione di TV e apparecchi con schermo, R3, la cui raccolta registra una contrazione del 38,8%, pari a 2.418 tonnellate in meno rispetto al 2022 per un totale di 3.812 tonnellate avviate a corretto riciclo. Il dato rispecchia il trend negativo nazionale, -32,9%.

Cala, ma in maniera molto più contenuta,-2,4%, anche la raccolta di grandi bianchi, R2, che si ferma a 2.586 tonnellate.

Crescono invece, seppure con variazioni minime i restanti raggruppamenti: freddo e clima, R1, registra il +1,6% e sale a 7.916 tonnellate, piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo, R4, il +1,1% per un totale di 2.436 tonnellate, le sorgenti luminose, R5, il +9,5% per un totale di 127 tonnellate.

Analizzando la raccolta dei raggruppamenti per dato pro capite, risulta evidente che la regione è particolarmente ‘indisciplinata’ nella raccolta censita dei grandi bianchi e dei piccoli elettrodomestici.

Da questi dati risulta infatti che ogni cittadino raccoglie a testa oltre un chilo e mezzo in meno, -77,7%, di lavatrici rispetto alla media italiana, 2,07 kg/ab, e quasi un chilo in meno, -66,7%, a testa di piccole apparecchiature per la casa rispetto al dato medio italiano, 1,30 kg/ab.

Raccolta per province

La flessione dei volumi regionali è la diretta conseguenza dei cali delle raccolte di quattro delle cinque province campane, con flessioni a doppia cifra per quella di Avellino, -18,9%, che scende a 1.385 tonnellate, di Caserta, -19,4%, che si ferma a 4.348 tonnellate, e di Napoli, -13,8%, che si attesta a 6.655 tonnellate.

Cala ‘solo’ del 9,7% la raccolta della provincia di Benevento per un totale di 645 tonnellate. In controtendenza, la provincia di Salerno che cresce del 5% e raggiunge le 3.843 tonnellate.

In termini di raccolta pro capite, la provincia di Caserta mantiene il dato regionale più elevato.

Va sottolineato che a livello di singoli raggruppamenti, i cittadini della provincia sono particolarmente virtuosi nella raccolta di frigoriferi, raccogliendo a testa 2,32 kg di questi RAEE, che equivale a oltre mezzo chilo in più rispetto al pro capite nazionale, +35,5%.

Sono sempre più in basso nella classifica nazionale i valori pro capite delle restanti pro-vince campane: Salerno con 3,61 kg/ab, Avellino scende a 3,45 kg/ab, Benevento a 2,43 kg/ab.

Senza interruzione di continuità, Napoli si conferma la peggiore: con soli 2,23 kg/ab, -13,6%, nel 2023 scende addirittura al penultimo posto della classifica nazionale.

Analizzando il dato pro capite per singoli raggruppamenti, si nota come gli abitanti di tutte le province campane raccolgano a testa molti meno grandi bianchi e piccoli elettrodome-stici rispetto alla media nazionale.

Per quanto riguarda R2 la peggiore risulta Salerno, il cui dato pro capite risulta inferiore di quasi due chili, -88,9%, rispetto al dato medio nazionale, 2,07 kg/ab, mentre per R4 le meno virtuose sono le province di Avellino e Napoli, i cui cittadini raccolgono quasi un chilo in meno a testa, rispettivamente -70% e -74,6%, rispetto alla media italiana, 1,30 kg/ab.

Raccolta per tipologia di siti

L’analisi della raccolta regionale dal punto di vista della rete di raccolta evidenzia che oltre i tre quarti dei volumi complessivi, 82,8%, vengono raccolti presso i centri di raccolta comunali, CdR, mentre i Luoghi di raggruppamento della distribuzione, LdR, veicolano la parte restante.

Quest’ultimo valore è inferiore alla media nazionale, 21%, la situazione cambia però a livello di singole province: quelle di Avellino e di Caserta spiccano infatti per un’incidenza di LdR molto superiore, rispettivamente del 31% e del 22,2%.

Fabrizio Longoni, Direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, commenta:

Nel 2023 l’avvio a corretto riciclo dei RAEE in Campania vede un piccolissimo spiraglio di luce con incrementi, seppur minimi, nelle raccolte di tre raggruppamenti su cinque, con R2 che registra una perdita inferiore allo scorso anno e una flessione di R3 assolutamente fisiologica, in linea con l’andamento nazionale.

L’auspicio è che questi risultati possano sti-molare la regione a favorire l’attività di raccolta con investimenti sia in termini di sensibilizzazione dei cittadini sul tema dell’economia circolare sia in termini di informazione e formazione dedicate ai soggetti che hanno l’obbligo normativo di eseguire l’attività.

Nella maggior parte delle province, in particolare quelle di Napoli e di Benevento, mancano all’appello significativi volumi di grandi e piccoli elettrodomestici, ed elettronica di consumo.

Se la situazione di una totale assenza di controlli da parte degli organi preposti non subirà una modifica sostanziale la regione non riuscirà mai a sollevarsi dalla sua situazione attuale, la peggiore d’Italia.

A ciò si può aggiungere che se la situazione della provincia capoluogo non sarà posta sotto controllo nessuno degli sforzi fatti nel resto del territorio regionale potrà avere un reale successo.

Consulta il Rapporto RAEE 2023 in Campania.

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