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Lombardia, mozioni discusse in Consiglio regionale 14 luglio 2020

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Raffaele Cattaneo


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L’Ass. Cattaneo intervenuto in Aula per comunicazioni sulla fornitura di DPI da parte della società Dama

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Tre le mozioni discusse durante la seduta di Consiglio regionale di oggi, 14 luglio, che hanno affrontato i seguenti temi: evitare ed escludere l’abbinamento del voto regionale e di quello referendario previsti per il 20 e 21 settembre prossimi, Michele Usuelli, +Europa-Radicali; la crisi causata dal Covid degli esercizi commerciali situati nelle stazioni ferroviarie lombarde, Alessandro Corbetta, Lega; gli interventi per la riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico, Nicola Di Marco, Movimento 5 Stelle.

Agevolazioni per gli esercizi commerciali delle stazioni ferroviarie
Via libera in Consiglio alla mozione, 43 voti favorevoli, 26 astenuti e 1 contrario, proposta dal Gruppo Lega Nord, primo firmatario Alessandro Corbetta, sulle difficoltà economiche degli esercizi pubblici situati all’interno delle stazioni ferroviarie, a seguito della pandemia di Covid-19. Il documento impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo e presso RFI per ottenere una serie di misure e agevolazioni, quali per esempio la riduzione del canone di locazione e l’esenzione dal pagamento delle mensilità del periodo di blocco.

In Lombardia, la riduzione dell’utenza ferroviaria è stimata intorno al 70% e di conseguenza è diminuito anche l’indotto che riguarda gli esercizi commerciali nelle stazioni nelle quali, evidenzia la mozione

i locali pubblici legati al trasporto ferroviario sono anche un presidio per la sicurezza e la vivibilità.

Riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico
Il Consiglio regionale ha anche approvato con 70 voti favorevoli e 2 astenuti una mozione del Movimento 5 Stelle, illustrata da Nicola Di Marco, primo firmatario, che chiede alla Giunta un impegno perché siano attuati interventi di riqualificazione dell’edilizia pubblica, valendosi delle opportunità previste dal Decreto Rilancio e dalle norme già vigenti in materia di benefici fiscali.

All’articolo 19, comma 9, del DL n.34 del 19 maggio scorso, infatti, si prevede la possibilità di estendere al patrimonio abitativo pubblico gli interventi per il miglioramento energetico e la sicurezza sismica degli edifici, attraverso il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura. Il documento invita l’Assessore regionale alle Politiche abitative a riferire sull’andamento dei programmi d’intervento.

È stata invece respinta ad ampia maggioranza, solo 2 i voti favorevoli, la mozione presentata e illustrata dal capogruppo di +Europa-Radicali Michele Usuelli, che chiedeva di evitare ed escludere l’abbinamento del voto amministrativo e di quello referendario previsti per il 20 e 21 settembre prossimi.

In conclusione di seduta, su richiesta e sollecitazione dei gruppi di minoranza, l’Assessore regionale Raffaele Cattaneo, che ha coordinato la task force regionale per il reperimento e la produzione di mascherine e DPI durante l’emergenza Covid, ha tenuto alcune comunicazioni all’Aula sulla vicenda relativa alla fornitura di dispositivi di protezione da parte di Dama Spa a Regione Lombardia, su cui è stata aperta un’indagine dalla Procura di Milano.

Nelle premesse Cattaneo ha precisato di non poter riferire in Aula con dovizia di particolari a fronte dell’indagine tuttora in corso.

Ha detto:

Come è noto sono stato ascoltato come persona informata sui fatti e durante l’interrogatorio sono stato richiamato esplicitamente al rispetto del segreto investigativo e alle conseguenze penali di un’eventuale mancanza di rispetto a questa norma, che dispone la segretezza degli atti delle indagini preliminari finché non vengano rese pubbliche agli indagati

riservandosi quindi di fornire informazioni più dettagliate una volta sgravato dall’obbligo del segreto investigativo.

Ha ribadito Raffaele Cattaneo:

La task force di Regione Lombardia incaricata di recuperare dispositivi di protezione individuale durante l’emergenza Covid in Regione non si è occupata né di contratti né della distribuzione dei DPI.

Il suo compito, supplendo alle mancanze del Governo, era quello di aiutare le imprese che si volevano riconvertire, segnalando caratteristiche produttive e di qualità per le idonee certificazioni.

In quei giorni sono stato destinatario di telefonate e richieste di moltissimi Consiglieri, dai banchi della maggioranza e dell’opposizione, che giustamente mi hanno telefonato per segnalare imprese disponibili a produrre e fornire quanto necessario. Ne ho personalmente contattate e sentite decine.

Abbiamo portato a certificarsi con marchio Ce61 numerose imprese che hanno prodotto camici. Qual era l’alternativa in quei giorni? Forse stare seduti sul divano e scegliere la strada dell’irresponsabilità?

L’intervento di Cattaneo, applaudito dai banchi di maggioranza, è stato invece giudicato insoddisfacente dai rappresentanti dei gruppi di minoranza che lo hanno definito un “comizio politico”, privo di alcun carattere informativo che potesse aiutare a fare chiarezza su quanto successo.

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