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Libia: diplomatico marocchino Aujar a capo missione d’inchiesta ONU

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Organo di esperti per combattere l’impunità per le violazioni dei diritti umani

La missione d’inchiesta indipendente dell’ONU sulla Libia sarà presieduta dall’ex Ministro e diplomatico marocchino Mohamed Aujar. Lo ha reso noto attraverso un comunicato l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti dell’uomo, UNHCR.

Come precisa il comunicato, la missione, che comprende oltre ad Aujar, Tracy Robinson e Chaloka Beyani, è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani il 22 giugno 2020 per documentare le presunte violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte di tutte le parti in Libia dal 2016.

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Michelle Bachelet, ha rilevato in questo contesto il deterioramento della situazione della sicurezza in Libia e l’assenza di un sistema giudiziario funzionante, sottolineando l’importanza del lavoro del gruppo di esperti indipendenti per documentare gli abusi e le violazioni dei diritti umani.

Questo organo di esperti fungerà da meccanismo essenziale per combattere efficacemente l’impunità generalizzata per le violazioni dei diritti umani e gli abusi commessi e può anche servire come mezzo per prevenire ulteriori violazioni e contribuire alla pace e alla stabilità nel Paese.

Le esecuzioni sommarie, la tortura e i maltrattamenti, la violenza sessista, compresa la violenza sessuale legata ai conflitti, i rapimenti, le sparizioni forzate, nonché l’incitamento alla violenza sui social network continuano ad essere perpetrati in un clima di totale impunità in Libia.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.