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Iran: AIEA, impedito dare garanzie sul programma nucleare

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Teheran ha rimosso 27 telecamere dell’Agenzia dai siti nucleari

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha confermato che la decisione dell’Iran di separare 27 telecamere di sorveglianza dell’agenzia dai suoi siti nucleari ostacolerà la capacità dell’agenzia di fornire assicurazioni sulla natura del programma nucleare di Teheran

In un rapporto riservato agli Stati membri, ha inoltre spiegato che la decisione di rimuovere le telecamere include il flussometro nell’impianto di produzione di acqua pesante e ha indicato che gli ispettori dell’agenzia hanno iniziato giovedì 9 giugno il processo di rimozione delle telecamere e di altre apparecchiature di sorveglianza, secondo quanto aveva deciso in precedenza l’Iran.

Il rapporto affermava, inoltre, che il 9 giugno 2022 gli ispettori dell’agenzia avevano rimosso le telecamere di sorveglianza dal Centro di ricerca di Teheran e da due officine per la produzione di parti di centrifughe a Isfahan e che i dati da esse raccolti sono stati archiviati in quei siti.

Il Direttore dell’Agenzia internazionale, Rafael Grossi, ha rivelato che le autorità iraniane hanno avviato quelle procedure e che non è chiaro quanto tempo ci sarebbe voluto per smantellare o separare tutti questi strumenti.

Ha sottolineato che le telecamere saranno rimosse da vari siti nucleari, tra cui a Natanz, Isfahan, Teheran e altri.

Ha infine evidenziato che le autorità iraniane hanno rimosso le apparecchiature di sorveglianza aggiuntive previste dall’accordo di Vienna nel 2015.

La mossa dell’Iran è arrivata come ulteriore risposta alla decisione del Consiglio direttivo, che ha criticato Teheran per non aver spiegato le tracce di uranio trovate in 3 siti sconosciuti.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.