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I Poliziotti americani potrebbero imparare dai Carabinieri italiani

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L’autorevole rivista statunitense Foreign Policy indica come esempio l’Arma dei Carabinieri

I Carabinieri italiani sono una forza di Polizia con uno statuto militare, che opera congiuntamente sotto il Ministero della Difesa e il Ministero degli Interni.

Portano armi e conducono le indagini più pericolose del Paese, come arrestare boss mafiosi e indagare sui terroristi. Ma forniscono anche cibo e necessità agli anziani.

I Carabinieri sono Ufficiali di Polizia altamente qualificati e padroni della de-escalation. Le forze di Polizia statunitensi potrebbero imparare da queste qualificate forze italiane, mentre rispondono alle proteste contro la brutalità della polizia in tutti gli Stati Uniti con ulteriori violenze.

Re Emanuele I di Sardegna, nel decreto reale di costituzione dell’Arma 206 anni fa, scrisse:

… è costituito il Reale Corpo dei Carabinieri, corpo militare noto per la sua buona condotta e saggezza, allo scopo di contribuire alla prosperità generale dello Stato, che non può essere separata dalla protezione e dalla difesa dei nostri sudditi buoni e leali, e dalla punizione dei colpevoli.

In occasioni di ricorrenze e festività, i Carabinieri indossano ancora le loro uniformi dall’aspetto decisamente regale, ed è così che la maggior parte degli stranieri immagina la forza.

Ma nella maggior parte dei giorni, i Carabinieri sono lontani da pompa e circostanza. Indagano su gruppi mafiosi ed altre organizzazioni criminali, arrestano incalliti criminali, sequestrano partite di droga, conducono il mantenimento della pace in ambienti complessi, come il Kosovo, e addestrano le forze di polizia di altri paesi nell’uso di armi da fuoco.

Sono, in altre parole, una prestigiosa organizzazione: ufficiali altamente qualificati che affrontano i casi più difficili.

Tre anni fa, alcuni membri dei Carabinieri catturarono il leggendario boss mafioso della ‘ndrangheta Giuseppe Giorgi, noto anche come ‘la capra’, un soprannome coniato da un Comandante della polizia locale.

All’inizio di quest’anno, centinaia di Carabinieri, in collaborazione con la Polizia finanziaria italiana, la Guardia di Finanza, hanno arrestato quasi 100 persone in Sicilia che, guidati da due clan mafiosi, avevano sistematicamente saccheggiato i fondi dell’UE.

Lo scorso dicembre hanno imprigionato più di 300 membri della feroce ‘ndrangheta calabrese. E il mese scorso, un team di Carabinieri, ha sequestrato 6 milioni di euro, 6,5 milioni di dollari, in una operazione anticrimine operata nei confronti di un sindacato di narcotrafficanti, mentre un’altra squadra ha scoperto un grande deposito di armi che includeva una bomba con il suo innesco collegato.

Per quanto altamente addestrati, è raro vedere un militare dei Carabinieri brandire una pistola.

Spiega il Generale Massimo Mennitti capo delle relazioni esterne dell’Arma dei Carabinieri:

Anche durante gli arresti di capi mafiosi, i nostri militari usano solo raramente le loro armi. Semplicemente chiariamo loro che non hanno altra scelta che arrendersi.

Ma come può capirlo un mafioso estremamente pericoloso senza, che gli venga puntata un’arma addosso?

Replica Mennitti:

Come si dice in Sicilia: “Se agisci con rispetto, ricevi rispetto”, questo è facile a dirsi, ovviamente è più difficile quando devi arrestare qualcuno in una strada buia. Ma il primo istinto dovrebbe essere quello di rimanere calmo.

Non sempre funziona.

L’anno scorso, tre Carabinieri sono stati uccisi in servizio, tra cui Mario Cerciello Rega, un Ufficiale disarmato accoltellato a morte da un adolescente americano quando ha intercettato il cittadino degli Stati Uniti, che aveva rubato uno zaino durante un affare di droga.

Altri 2.033 ufficiali sono rimasti feriti l’anno scorso, secondo i dati forniti dai Carabinieri.

Tuttavia, considerando la natura spesso molto pericolosa dei doveri delle forze di 110.000 militari, questo è un numero relativamente piccolo. Infatti, mentre il numero di ufficiali feriti è aumentato negli ultimi anni, quello dei morti è diminuito.

L’approccio dei Carabinieri, sebbene regolato dai doveri di militari che hanno in dotazione anche armi molto avanzate, vede un raro uso delle armi, che è lontano un mondo da quello impiegato dalla Polizia degli Stati Uniti.

Anche se gli ufficiali di Polizia degli Stati Uniti non sono una forza militare con relativo addestramento, dal 1997 hanno acquistato attrezzature militari, ad un costo molto scontato, per un valore di 7,2 miliardi di dollari. Tra il 2006 e il 2014, hanno avuto dal Pentagono 79.288 fucili d’assalto, 205 lanciagranate e 11.959 baionette.

Il massiccio afflusso di queste attrezzature ha avuto pesanti conseguenze: uno studio accademico del 2017 ha rivelato che il programma di uso di queste attrezzature:

ha aumentato di circa il 129% i morti tra i civili.

Nel frattempo, i Carabinieri incaricati sia nella difesa della nazione che nelle indagini sulla criminalità, si specializzano anche nella, cosiddetta polizia comunitaria: la sicurezza sociale. Durante l’emergenza Coronavirus, la Benemerita ha portato cibo agli anziani, ai senzatetto e supportato le altre organizzazioni impegnate nella lotta all’epidemia.

In alcune città, ha anche collaborato con sacerdoti locali per comprare cibo per le famiglie bisognose. E poiché gli anziani italiani chiusi in casa erano impossibilitati nel riscuotere, come di consuetudine, le loro pensioni presso gli uffici postali, i Carabinieri delle Stazioni locali hanno riscosso per loro i soldi.

Certo, ci sono anche mele marce: l’anno scorso due Carabinieri sono stati giudicati colpevoli di omicidio colposo nel caso di Stefano Cucchi, morto nel 2009 dopo essere stato picchiato in custodia di polizia. Ma nel complesso, i Carabinieri godono di un enorme rispetto nella società italiana. Anche se questo può sembrare oggi naturale, le cose avrebbero potuto prendere una piega molto diversa.

Stefano Stefanini, ex Ambasciatore italiano presso la NATO e consigliere dell’ex Presidente Giorgio Napolitano, ricorda:

Negli anni ’70 abbiamo vissuto una pericolosa combinazione di terrorismo interno e di diffuse proteste studentesche (…)

È qui che i Carabinieri hanno imparato le loro abilità nel controllo della folla.
La situazione era molto spesso violenta, ma i Carabinieri hanno risposto alle emergenze con estrema cautela.

Quel periodo, indicato come gli anni di piombo, ha comportato un costo di vite umane impressionante, secondo le stime, con più di 400 persone uccise dai sovversivi. La maggior parte erano civili, ma anche funzionari dello stato e politici furono uccisi, così come ufficiali militari e più di una dozzina di Carabinieri. Ma se fossero state usate tattiche di polizia simili per stile a quelle impiegate negli Stati Uniti, molto probabilmente molte più vite sarebbero state perse.

Fonte: https://foreignpolicy.com/2020/06/10/american-cops-could-learn-a-lesson-from-italys-carabinieri

Traduzione a cura di Vittorio Alberto Dublino

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