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I calciatori napoletani più forti di sempre

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Napoli


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Da Cannavaro a Insigne, passando per Quagliarella, i partenopei più illustri del calcio

Il golfo di Napoli, una delle insenature più belle e romantiche del mondo intero, è un ambiente ideale per la nascita di personalità importanti.

Dal filosofo Benedetto Croce al pensatore Luciano De Crescenzo, passando per il musicista Pino Daniele e gli attori Antonio De Curtis (Totò) e Massimo Troisi, tanti sono i talenti napoletani che hanno fatto la storia.

E il calcio, lo sport popolare per antonomasia, non fa certo eccezione. Specialmente negli ultimi vent’anni abbiamo assistito alla consacrazione di una serie di calciatori nati all’ombra del Vesuvio che si sono imposti ad altissimi livelli.

Il primo fra tutti è senza dubbio Fabio Cannavaro, ex difensore classe 1973 e attualmente allenatore del Benevento, squadra campana che milita in Serie B.

Parliamo, del resto, dell’unico giocatore nato nel Sud Italia capace di arrivare a vincere il pallone d’oro, trofeo che vinse in seguito al grande exploit con la maglia dell’Italia ai Mondiali di Germania 2006.

Nato a Napoli e cresciuto nel settore giovanile della società partenopea, Cannavaro ha cambiato varie squadre in carriera, passando per Parma, Inter e Juventus in Italia, per poi giocare addirittura in Spagna con la maglia del Real Madrid.

Se Cannavaro ha rappresentato per molti l’esempio assoluto della realizzazione per un napoletano, va ricordato che prima di lui c’è stato Ciro Ferrara.

Anch’egli difensore e facente parte della rosa del Napoli campione d’Italia nel 1987 e 1990, quando tra le fila dei partenopei vi era un certo Diego Armando Maradona, Ferrara è stato una fonte d’ispirazione per Cannavaro e altri napoletani.

Se parliamo di attaccanti, tuttavia, dobbiamo rifarci principalmente a esempi più recenti. L’ultimo in ordine cronologico è senza dubbio Lorenzo Insigne, che per nove anni ha difeso la maglia del Napoli, la sua squadra del cuore, e ne è stato capitano per varie stagioni.

Piccolo di statura ma dal grande talento, il talento di Frattamaggiore ha alzato al cielo con gli azzurri due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, e per anni è stato il simbolo della squadra partenopea.

Venuto fuori dal calcio di strada, quello vero, Insigne ha salito pian piano tutti i gradini che portavano alla gloria, facendo parte anche della nazionale italiana che si è consacrata campione d’Europa l’anno scorso.

Oggi Insigne è uno dei capisaldi del Napoli tanto che la sua presenza o assenza influenza non solo solo l’esito finale delle partite ma le scommesse  su questa squadra. Infatti, un evento poco felice nella carriera di Insigne è stato il infortunio nella partita tra Juventus e Napoli lo scorso gennaio.

La partita successiva contro la Fiorentina fu poi saltata dal giocatore. Tale evento segnò sia la discesa delle quote di vincita del Napoli che il risultato finale della partita che venne persa 2 – 5 dai celesti. Nonostante la lesione all’adduttore del polpaccio, Insigne rimane un lottatore.

Una fonte d’ispirazione per lui è stato sicuramente Antonio Di Natale, per tutti Totò. Emigrato molto presto in direzione Empoli, l’atleta classe 1977 è diventato grandissimo a Udine, dove è un vero e proprio idolo. Maturato tardi a livello realizzativo, Di Natale si è distinto come uno dei bomber anziani dal miglior rendimento in assoluto, vincendo per due volte consecutive il titolo di capocannoniere della Serie A.

A Udine insieme a lui per un periodo ha giocato un altro grande bomber napoletano, Fabio Quagliarella. L’attuale capitano della Sampdoria si è sempre distinto per essere il più anziano capocannoniere della storia della Serie A vincendo il titolo alla veneranda età di 36 anni.

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