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Ex Embraco, UGL: Reindustrializzazione e stabilità occupazionale

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Chiesta immediata revoca dei licenziamenti a tutti i lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo.

È assolutamente importante ciò che la Curatela fallimentare sta per inviare entro domani ossia, le lettere di revoca del licenziamento alle lavoratrici ed ai lavoratori ex Embraco.

Adesso chiediamo a chiari lettere che si proceda alla reindustrializzazione del sito e finalmente si dia tranquillità ai 400 lavoratori se pur potranno godere una proroga degli ammortizzatori sociali per i prossimi mesi.

È quanto hanno dichiarato congiuntamente il Segretario Nazionale dell’UGL Metalmeccanici, Antonio Spera e Ciro Marino, Segretario della federazione provinciale di Torino sulla vicenda Embraco.

Aggiungono:

Oggi portiamo a casa un piccolo risultato ma per l’UGL Metalmeccanici serve concretezza: l’ammortizzatore va bene, abbiamo evitato che i licenziamenti avrebbero avuto effetto dal 23 luglio, ora il Governo Italiano è chiamato a dare finalmente una risposta concreta alle famiglie dei lavoratori Embraco.

Bisogna mettere in campo qualsiasi piano, qualsiasi sforzo per trovare soluzioni che garantiscano occupazione per i 400 lavoratori se pur la curatela è stata autorizzata, finalmente, dal giudice a presentare la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i lavoratori ex Embraco per sei mesi.

Il tempo trascorrerà inesorabilmente, come i lavoratori, anche noi sindacalisti siamo stanchi dopo 3 anni e mezzo di vertenze, di lotte, di manifestazioni, di impegni e di promesse disattese.

Oggi siamo finalmente arrivati alla definizione di una causa sociale che solo il buon senso dell’azione unitaria di tutti gli attori si è potuta raggiungere e che tale obbiettivo all’UGL Metalmeccanici è accettabile ma non esaustivo: il nostro obbiettivo è la stabilità delle 400 famiglie che ancora vivono al lastrico della disperazione ed hanno pagato finora troppo alto il prezzo soffrendo da e per troppi anni.

Da subito chiediamo a tutti i soggetti di stare insieme e coinvolgere il Governo Draghi ad assumersi le proprie responsabilità.

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