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È ora di riallacciare il Grembiule

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Grembiule


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Userete il grembiule per tutta la vita e, alla vostra morte, esso sarà deposto sulla bara destinata a conservare i vostri resti e con essi rimarrà sotto immote zolle della terra. Fate che il suo candore vi esorti sempre a quella purezza di costumi e a quella rettitudine morale che ispirarono nobili azioni, alti pensieri e grandi realizzazioni.
Da un antico rituale massonico

Il grembiule del Massone è bianco, simbolo di innocenza e di purezza, doti indispensabili per essere ammessi alla Loggia Celeste presieduta dal Grande Architetto dell’Universo. Orlato in colori diversi per distinguere i fratelli Apprendisti e Compagni dai Maestri.

Plantagenet ricorda che originariamente era fatto di pelle di agnello per ricordare la quella con la quale nella leggenda biblica sono rivestiti Adamo ed Eva, costretti ad abbandonare il Paradiso e votati al dolore.

Rispetto a quest’ultimo, osserva:

[il dolore] non è una maledizione per l’uomo, è la causa generatrice della sua felicità; colui che scoprirà il mistero delle due colonne non potrà dubitarne. Imparerà pure che il lavoro è un castigo solo se si persegue a fini egoistici; affinché sia una sorgente inesauribile di gioia, occorre che sia amato per se stesso, occorre che non sia in funzione unica di moventi degradanti, ed ecco che il Grembiule è bianco, immacolato e puro. Conservandolo così, ciascuno può, sul suo piano, realizzare quella perfezione a cui aspira ogni iniziato.

Ancora, L’Architetto Hiram Abif dirigeva i lavori di costruzione del primo Tempio di Gerusalemme, ed era Maestro e guida morale di tutti i costruttori minori, in ogni grado e qualità. Distinse le legioni dei suoi operai in tre categorie: gli Apprendisti, i Compagni d’Arte ed i Maestri Liberi Muratori: a tutti, a seconda dell’opera che compivano e della fatica che apportavano alla costruzione del Tempio, veniva cinta la vita con grembiulini di pelle d’agnello, per difendersi dai colpi degli arnesi e dalle schegge.

Il grembiule d’Arte, dunque, è un elemento storico della tradizione operativa, che con l’avvento della Massoneria speculativa assume il valore di simbolo iniziatico.

L’uso nella sua forma e sostanza di simbolo rituale affonda le radici nelle costumanze degli Esseni, e di lì diventa “habitus” massonico. L’elemento che cinge i fianchi, senza il quale non è permesso di partecipare ai lavori rituali e senza del quale non ci si può sentire Fratelli nella Massoneria, è quindi simbolo di simboli dell’Istituzione.

Fa riferimento anche al corpo fisico di cui lo spirito deve essere rivestito per poter realizzare il Tempio Universale; secondo altri, avrebbe lo scopo di ricoprire la parte inferiore del corpo, sede delle passioni e degli istinti, a significare che nel Tempio solo la parte superiore, quella che è sede delle facoltà spirituali e razionali, deve partecipare intensamente ai lavori.

Ricorda al Libero Muratore alcuni degli Antichi Doveri: tutelare la propria salute, agire come si conviene ad un uomo morale e saggio e comportarsi in modo equilibrato anche quando la Loggia è chiusa poiché è indossato sì, durante il lavoro in officina, ma soprattutto permane invisibile anche in ogni momento della nostra vita profana.

Esotericamente, quindi, rappresenta il lavoro costante al quale il Massone deve dedicarsi; il più caratteristico segno distintivo del Libero Muratore che ha il compito, dunque, di mantenerlo candido

Il poeta Robert Burns, iniziato il 4 luglio 1781, entrato in Massoneria perché credeva nella Fratellanza dell’Uomo ed amava tutte le creature di Dio, uomini e bestie, gli dedica uno dei suoi più famosi versi:

C’è fra i molti simboli uno strano indumento
Con nastri, galloni e fettucce;
Che lo indossino re e principi
Ma dammi il grembiule di Maestro!
L’onesto grembiule dell’artigiano,
Il vivace grembiule del Muratore,
Sia egli a casa o lontano
Prima che il suo tocco sia ostacolato e impedito,
I cancelli della fortuna siano spalancati
Entra ma indossa il grembiule!
Quanto alla ricchezza e l’onore, la dignità e il potere,
Siano polverizzate le pietre su cui sorgono;
La Fratellanza dominerà il tempo
E ogni Muratore degno!
Ciascun Muratore Libero e Accettato
Ciascun Muratore dell’Antica Arte.
Quindi, Fratelli, che un sangue vigoroso
Fluisca nei ranghi dell’amicizia!
Insegnanti e fanciulli cantino gioiosamente
All’antica Loggia con il legame del grembiule
Che è indossato dal Maestro Muratore!

Ragon, nel suo RitueI de l’Apprenti Mason, dice al neofita:

Ricevere questo Grembiule che noi tutti portiamo, e che i più grandi uomini si sono onorati di portare; è l’emblema del lavoro: vi ricorderà che un Massone deve sempre avere una vita attiva e laboriosa. Questo Grembiule, che è il nostro abbigliamento Massonico, vi dà il diritto di sedervi tra noi e non dovete mai presentarvi in questo Tempio senza esserne rivestito, con la bavetta rialzata.

Il colore bianco del grembiule dell’apprendista stabilisce lo stadio preciso in cui si trova l’opera alchemica che il neofita si appresta a compiere.

Quando si viene iniziati, nelle viscere della terra rappresentate simbolicamente dal gabinetto di riflessione, si comincia a prendere confidenza con gli elementi della Grande Opera.

Il passaggio al grado di Compagno comporta la sostituzione del grembiule bianco con un altro che si differenzia, nella nostra istituzione, per il bordo, che è di un colore diverso: il verde.

Si riceve, così, un’altra comunicazione: è l’ora di proseguire nel proprio cammino con un’altra fase del processo alchemico; è un ulteriore passo verso la costruzione della Opera Regia.

Il verde ha molte accezioni, ma, nel caso del Compagno d’Arte, significa che, se esso sarà in grado di manipolare correttamente gli elementi, otterrà una nuova pietra che, al contrario di quella dell’apprendista, ancora grezza e imprecisa, sarà cubica e, sempre secondo la scuola alchemica, di un bel colore smeraldino.

Ciò che il compagno d’arte, operando su se stesso, tenterà di trovare, con tempi e modi adeguati alle sue capacità, sarà, appunto, lo smeraldo dei filosofi.

Il grembiule continua a proteggere i punti energetici del Massone, a ricordare i suoi principali doveri dentro e fuori dell’officina, ma soprattutto comunica il cambiamento che decisamente non è materiale, ma da collocare a livello più profondo e sottile.

Indica quale tipo di lavoro si sta svolgendo, come anche accadeva nella Massoneria operativa, ma stavolta in quella speculativa. in definitiva, identifica il portatore con la fase alchemica da lui vissuta in quel preciso istante.

A questo punto trovo naturale effettuare una constatazione: forse, oltre che dalla consuetudine e da antiche tradizioni, esiste un motivo sottile per il quale le due colonne nel tempio massonico sono l’una di fronte all’altra.

L’apprendista, ritualmente posizionato nella sua colonna ha davanti a sé quella dei compagni d’arte come a voler ricordare: lavora su te stesso, poiché il tuo lavoro deve continuare.

Anche il Compagno d’Arte riceve un messaggio dal grembiule portato dai fratelli del grado precedente, che durante la tornata ha sempre davanti agli occhi: ricorda che dentro di te rimarrai sempre un apprendista.

Questo pensiero trova per me la massima rappresentazione in un disegno non molto famoso di Goya, conservato al Prado, che risale probabilmente agli ultimi anni di vita dell’artista e che, secondo alcuni, sarebbe un autoritratto. Rappresenta un vegliardo dalla fluente barba bianca che incede a fatica sorretto da due bastoni, in alto a destra compare la breve scritta Aun aprendo, imparo ancora!

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Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.