Un evento che si rinnova negli anni
Riceviamo e pubblichiamo.
Ruviano è un piccolo centro dell’entroterra casertano all’ombra del Matese e a confine con la provincia di Benevento lungo la sponda destra del corso medio del fiume Volturno.
È un paese a vocazione e a tradizione agricola dove regnano l’oliva caiazzana e il pallagrello bianco, vino oggi apprezzatissimo, e dove varie imprese agricole giovanili hanno ripreso le coltivazioni e gli allevamenti biologici, avicoli e bovini, riscoprendo ad esempio la pummadora ricciuta, che ha ottenuto il marchio DECO, denominazione comunale di origine, i ceci autoctoni, la cipolla alifana, le uova biologiche da allevamento all’aperto e le carni bovine selezionate anch’esse da animali nutriti con alimenti biologici oltre a formaggi freschi e stagionati, i caciocavalli, prodotti da aziende zootecniche e agriturismi locali.
Anche la coltura del grano ha avuto una forte ripresa, i grani antichi come la qualità Autonomia, da cui si traggono pane, pizza e biscotti prodotti negli esercizi commerciali locali.
Ed è per tramandare la cultura contadina, non semplicemente per celebrarla, che oltre venticinque anni fa nacque la ‘Festa della Cultura Contadina’.
Non una sagra, non un evento godereccio, ma una vera e propria immersione nella cultura che ci ha visto nascere e che permea il nostro DNA.
In un mondo, anche locale, in cui imperano le sagre, il cibo da fast food proposto in piazza e la musica da discoteca proposta ad di fuori del suo habitat naturale, la Festa della Cultura Contadina, nelle intenzioni di chi la pensò, intendeva ed intende andare contro corrente, fare la cosa giusta al posto giusto.
E così la tradizione è continuata e così si ripropone quest’anno. La cerimonia di inaugurazione si terrà venerdì 18 agosto alle ore 20:00 alla presenza di autorità civili e religiose.
Certo, non mancano i momenti legati alla gastronomia, ma ad occuparsene sono i produttori agricoli locali che, unitisi per l’occasione, mettono in campo un’offerta di cibi preparati rigorosamente con i prodotti coltivati e trasformati da loro: chi si aspetta hamburger, patatine fritte e hot dog è fuori strada.
Questa non è una festa di piazza ma un reimmergersi nella tradizione culinaria locale. Un evento da questo punto di vista più unico che raro.
Ma a farla da padrone rimane la cultura, non una semplice mostra, ma laboratori di antiche arti e mestieri saranno attivi per tutta la durata della festa per dare dimostrazione, insegnare, come si costruivano ad esempio le suppellettili necessarie in masseria sia per uso domestico che a supporto della raccolta dei prodotti, e non solo.
In questo filone si colloca la rappresentazione teatrale ‘dell’antica lavandaia’ messa in scena sabato 18 agosto alle ore 18:00 presso l’antico lavatoio comunale dall’associazione Khymeja.
Nei giorni di festa sarà anche possibile visitare la ‘Mostra itinerante di Luigi Vanvitelli’ e non mancano i momenti religiosi legati, comunque, alla vita contadina: domenica 20 agosto sarà infatti celebrata una messa in piazza animata dl gruppo folkloristico messicano ‘El Mazatleco’ esplicitato, con la benedizione delle macchine agricole.
Una delle principali risorse del territorio comunale è il fiume Volturno, che lo lambisce a nord e a est lungo tutto il confine. E il fiume è un elemento con cui nei secoli la popolazione si è sempre confrontata e da cui ha tratto la consistenza.
Oltre all’irrigazione e allo svago, la pesca fluviale è stata una delle attività svolte da tutti per la sussistenza più che per il commercio. Il fiume non è mai stato visto come un impedimento, anzi.
Lungo il suo tragitto, in territorio comunale, numerose scafe sopperivano alla mancanza di ponti – oggi ve ne sono due, uno a San Domenico verso Gioia Sannitica e Piedimone e uno ad Alvignanello verso Amorosi e Telese – per mettere in contatto le popolazioni gemelle viventi sulle due sponde che in simbiosi coltivavano terre, pascolavano armenti, mettevano su famiglia così che il fiume non era visto come un impedimento ma come un’autostrada che utilizzando il lontro, imbarcazione fluviale locale, che sarà esposta durante la festa, permetteva di percorrere lunghe distanze in sicurezza ed in poco tempo.
Al fiume è dedicato un convegno che si terrà nel primo giorno di festa, venerdì 18 agosto, alle ore 20:30 a cui parteciperanno storici, antropologi ed economisti.
Sarà illustrato il costruendo Contratto di Fiume Volturno che la Provincia di Caserta sta predisponendo in accordo con 27 comuni casertani e oltre 100 associazioni.
Per tradizione la Festa della Cultura Contadina è anche Festival Internazionale del Folklore. Negli anni sono transitati per Ruviano, durante la festa, centinaia di gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo che hanno portato la ricchezza della diversità ma hanno evidenziato anche le tante analogie che ci fanno affermare che ‘tutto il mondo è paese’.
Quest’anno parteciperanno i ‘Germogli folk band’, i ‘Tamurriarè’, venerdì 18 agosto, i ‘Wasaniisanaa’ di Nairobi, Kenia, ‘Ancestor’ della Columbia, la ‘Takkarata’ di Fragneto Monforte, sabato 19 agosto, ‘Zig-zaghini’ di San Bartolomeo in Caldo e ‘El Mazatleco’ di Sinaloa – Messico, domenica 20 agosto.
Eventi da non perdere perché la tradizione contadina, di tutto il mondo, non è fatta di solo lavoro ma anche di tanti momenti conviviali che in passato venivano sempre scanditi da musiche e balli popolari qui riproposti.
L’evento è organizzato come sempre dalla ProLoco Raiano che quest’anno ha potuto ottenere l’inserimento della manifestazione tra quelle finanziate dal PNRR ‘Piccoli Bordi’ di cui Ruviano è rientrato tra i Comuni finanziati.
Il Comune, quindi, è diventato partner dell’iniziativa e questo ha contribuito a fare di questa edizione della Festa della Cultura Contadina un evento destinato a far parlare, in bene, di se ancora a lungo che si eleva rispetto alle sagre, fiere e feste di piazza, affermazione non campanilistica ma realistica, per l’alto contenuto culturale che la caratterizza.
Per informazioni:
www.prolocoraiano.it
3474545661 – 3272920074 – 3473689021