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Yemen: ONU, presto messa in sicurezza Safer

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La petroliera abbandonata trasporta 1,1 milioni di barili di combustibile

Le Nazioni Unite hanno annunciato che il processo di scarico della fatiscente petroliera Safer al largo di Ras Issa, sulla costa occidentale dello Yemen, sulla nave sostitutiva Nautica, inizierà la prossima settimana e durerà circa due settimane.Lo ha scritto il capo dell’ufficio di crisi del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, UNDP, Janthomas Heemstra, sul suo account Twitter.

La prossima settimana, come previsto, la nave di supporto specializzata Endeavour dovrebbe iniziare a pompare petrolio dal serbatoio Safer alla nave sostitutiva, Nautica.

Ha aggiunto che le procedure per l’esame del serbatoio della petroliera fatiscente stanno proseguendo a ritmo sostenuto e, una volta completato, inizierà il processo di trasporto del petrolio dalla compagnia olandese Boskalis tramite la nave Endeavour.

Il Coordinatore Umanitario e Coordinatore Residente delle Nazioni Unite nello Yemen, David Gresley, aveva indicato, in precedenza, che non avrebbe superato, appunto, le due settimane.

La Safer è una petroliera logora, che trasporta 1,1 milioni di barili di petrolio, più di 140.000 tonnellate, ormeggiata a 6 miglia dalla costa yemenita. Secondo uno studio condotto dai laboratori di ricerca di Greenpeace, un’esplosione o una fuoriuscita di carburante potrebbe causare un dei più gravi incidenti petroliferi della storia, distruggendo le barriere coralline, le mangrovie costiere e altra vita marina nel Mar Rosso ed esporrebbe milioni di persone all’inquinamento atmosferico.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.