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Yemen: mina Houthi ferisce 3 donne

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Masam rimuove 716 mine in una settimana e 1835 da inizio mese

Sono 3 le donne che sono rimaste ferite da una mina piazzata dalla milizia Houthi nel governatorato di Al-Jawf, nello Yemen settentrionale, il 13 novembre.

Fonti locali riferiscono che una mina è esplosa nell’area di Al-Qaif, nel distretto di Bart.

Due giorni fa, lo Yemeni Landmine Monitor ha riferito che due civili sono rimasti uccisi a seguito dell’esplosione di una mina mentre si trovavano su una motocicletta nell’area di Anbara del distretto di Al-Matoun, nel governatorato di Al-Jawf.

L’Osservatorio ha documentato l’uccisione e il ferimento di 273 civili a seguito di mine Houthi e resti di guerra in molti governatorati del Paese, durante il periodo della tregua delle Nazioni Unite in Yemen, durata circa 6 mesi e terminata il 2 ottobre.

In questo contesto, il progetto saudita per bonificare le terre yemenite dalle mine “Masam” ha annunciato il 13 novembre il sequestro di 716 mine, ordigni inesplosi ed ordigni esplosivi, piazzati dalla milizia Houthi durante la seconda settimana di novembre, in alcuni governatorati.

Masam ha affermato in una dichiarazione che tra quelle recuperate c’erano 3 mine antiuomo, 104 mine anticarro, 606 ordigni inesplosi e 3 ordigni esplosivi.

Ha sottolineato che il numero totale di mine e munizioni rimosse dall’inizio di questo mese ammontava a 1.835, mentre il numero di quelle sgomberate dall’inizio del progetto “Masam” è di 371.952 mine, ordigni inesplosi e un ordigno esplosivo piazzato casualmente dal gruppo Houthi in vari governatorati.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.